La situazione meteo dei prossimi giorni non presenta scossoni ulteriori, né in senso negativo e né in senso positivo, e presenta una evoluzione graduale nella direzione di un certo allentamento della instabilità in atto. Il che non significa che un profilo che vede alte pressioni ben strutturate ad ovest e falla tra mediterraneo e balcani non possa ancora essere foriero di recrudescenze di tempo incerto o perturbato. Tant’è che, probabilmente, per una decisa stabilizzazione generale, c’è ancora da attendere il finale di decade; ma è un fatto che configurazioni da intensi vortici mediterranei possano cominciare ad allentare la presa già da dopo metà mese. Impone una riserva o la possibilità di un ultimo graffio un impulso proprio dell’immediato dopo metà, ma è ancora da verificare il suo grado di incisività e di forza. In ogni caso non sembra che, transitato il medesimo, debbano persistere condizioni ancora particolarmente negative. Ecco che, alla fine, i conti con questa situazione caratterizzata dall’influenza di correnti instabili settentrionali a sbuffate successive e persino ciclogenetiche per il mediterraneo centrale, dovremmo farli ancora per qualche tempo, ma, come detto, con la prospettiva nel medio/lungo termine di un ridisegno a favore dello zonale e a componente più anticiclonica che ciclonica. Per le conferme c’è ancora un pò da attendere, ma questo è quanto ci raccontano al momento un pò tutti i modelli. Il disegno, riferito alla situazione generale prevista per metà mese mostra ancora la falla depressionaria mediterranea attiva su centro-sud e adriatico, e mostra anche, con l’aiuto della simbologia, la successiva immediata minaccia che, dai mari del nord, si profila a 48 circa; ma mostra anche, con le frecce rosse, l’idea di un susseguente sopravanzare anticiclonico da occidente, espressione di un indebolimento delle alte pressioni disposte sul vicino oceano e sull’europa occidentale a latitudini relativamente elevate ed espressione della possibile decisa stabilizzazione di fine decade sopra indicata…
Pierangelo Perelli

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