Il relativo scompaginamento del vortice polare di metà mese prospettato in precedenza si conferma e si conferma, però, nelle vesti di una distribuzione meridiana da pattern wave1/wave2 che spinge la sacca atlantica molto ad occidente rispetto al mediterraneo. Mentre all’azione wave1 corrisponde un deciso affondo in sede est USA l’azione wave 2, in spinta verso la groenlandia, disegna un profilo euro-atlantico che vede la grande saccatura oceanica corrispondente scendere decisa verso sud, o addirittura sud-ovest in senso semi-retrogrado, a contestualizzare la graduale maturazione di un esteso cut-off ben ad ovest delle coste occidentali del continente. In questo modo la vicenda della medesima grande onda di rossby negativa finisce per risultare quella dei sistemi ciclonici che spingono verso le basse latitudini, isolano sul posto parte della loro componente fredda e continuano, poi, a muovere verso oriente o nord-est orientate nella direzione del grande flusso diretto dalla corrente a getto. In questo caso il processo presenta le connotazioni delle forti spinte meridiane in cui, più o meno temporaneamente, matura il profilo di una alternanza in longitudine di grandi onde stazionarie o semi-stazionarie di opposto segno, delle quali fa parte un’onda positiva proprio in sede mediterranea. Il deciso affondo a largo, infatti, non può che far maturare la controspinta sub-tropicale afro-mediterranea, segno di un possibile temporaneo blocco e di una fase nel segno di una relativa stabilità. In altre parole tutto l’autunno e le grandi ed estese precipitazioni di cui è colmo un affondo del vortice polare come quello descritto finisce in oceano mentre al mediterraneo tocca, in tutto o in parte, la configurazione opposta, fermo restando che, a seconda della posizione precisa dei sistemi, una influenza di confine delle correnti sud-occidentali umide ed instabili della medesima saccatura, quanto meno confinata sul nord-italia o sull’ovest centro-settentrionale della penisola, non la si può certo escludere. A dispetto di quanto detto nei termini dello scompaginamento delineato, tuttavia, sussistono elementi che fanno ritenere una tale disposizione non necessariamente così stazionaria e, magari, piuttosto temporanea ed associata a successivi cambiamenti, ancora, però, tutti da decifrare sulle possibilità che, in direzione di fine seconda decade, rinforzi ulteriormente il blocco suddetto, maturi un contesto che vede l’anticiclone consolidarsi e spostarsi più ad ovest così da aprire a correnti settentrionali, oppure l’anticiclone finisca per cedere alle correnti del nord-atlantico. Il disegno mostra la situazione prevista in quota a livello emisferico e di metà mese, nella quale risulta evidente la descritta configurazione wave1/2 (onda anticiclonica sul pacifico orientale ed onda anticiclonica sull’atlantico occidentale) con la grande saccatura che affonda in pieno oceano atlantico centro-orientale ed il conseguente promontorio afro-mediterraneo, mentre la simbologia serve a marcare il profilo isoipsico relativo e i possibili movimenti immediatamente successivi…
Pierangelo Perelli