A dispetto di notiziari, e persino di servizi meteo, che parlano di un afflusso freddo, in verità non sussiste nessun particolare vero afflusso freddo. Come segnalato in precedenza la fisionomia generale euro-atlantica continua e continuerà a privilegiare le correnti in quota da occidente, riservando al freddo dell’est o del nord-est solo qualche modesta e molto fugace sbuffatina legata, per lo più, ad azioni che si espletano nei bassi strati e, nel contempo, anche in assenza di una vera propulsione legata a campi anticiclonici termici continentali. La disposizione dei flussi e dei centri barici al passaggio delle ondulazioni negative rende possibile un richiamo temporaneo e modesto di aria più fredda dai quadranti orientali, ma nulla di più. Tutto, infatti, concorre tutt’altro che nella direzione del freddo e dei suoi afflussi. Concorre e tende ulteriormente a concorrere, invece, in una direzione ben diversa. Il freddino che sta affluendo a tergo della depressione appena transitata non mancherà di regalare un paio di giorni con temperature in linea con il periodo o leggermente sotto-media. Il nord potrà mantenere temperature bassine più a lungo ma ai fini di capire cosa significa un afflusso di aria fredda di un certo valore e di una certa durata non va certamente considerato cosa accade al nord, dove la conca padana il freddo affluito tende a conservarlo più che altrove, soprattutto per ragioni orografiche. Ma il freddo così conservato altro non è che freddo statico, e per nulla il risultato di un afflusso in atto. Altrettanto non è da considerare freddo da avvezione quello che si crea nelle ore notturne, nelle piane e nelle valli, quale risultato dell’eventuale irraggiamento. Se osserviamo quanto ci propongono i principali modelli da qui a fine decade si possono dedurre una prima fase con un tempo variabile e a tratti perturbato, con segni autunno-invernali, ed una seconda fase in cui si intravedono rialzi sub-tropicali tutti ancora da decifrare ma, certamente, più in linea con stabilizzazioni e mitizzazioni che con irruzioni e tempo invernale. Il mio disegno fissa la situazione generale prevista intorno ai giorni 17/18, mostra un profilo ondulato in quota segnatamente orientato da ovest ad est e, con l’aiuto della simbologia (frecce continue), fornisce l’indicazione di quello che potrebbe accadere tra fine seconda decade ed inizio terza decade, quando la rimonta di un promontorio dinamico all’altezza di gibilterra ed in estensione verso est o nord-est potrebbe deprimere ulteriormente le speranze dei freddisti. Senza escludere che una tale azione dinamica si riveli meno intensa del previsto e senza escludere neanche che possa maturare in modo più meridiano e più ad ovest (frecce tratteggiate) evitandoci la pena di regressi stagionali e regalandoci al contrario avvicinamenti freddi , vedremo…
Pierangelo Perelli