Editoriali Slider — 12 Luglio 2021

Il quadro evolutivo meteo che ci porta a fine seconda decade è, per i freddisti, relativamente confortante. Ci sono sempre, in questi casi, però, da considerare i fenomeni violenti che, senza eccedere in esagerazioni fuori luogo e in fantasiose visioni di supercelle e di tornado come quelle di questi ultimi giorni, possono presentarsi e produrre, tra grandine, nubifragi e downburst, gli effetti che, più o meno, conosciamo. In ogni caso va detto che certi tipi di perturbazioni causano certamente destabilizzazioni e peggioramenti, anche se, generalmente, sparsi e di difficile micro-localizzazione. La saccatura, attualmente in avanzamento verso la francia, (vedi simbologia), muoverà piuttosto gradualmente investendo, con la sua parte meridionale, in primis le nostre regioni settentrionali, per poi costituirsi in cut-off o goccia fredda e diventare una falla poco mobile, prima tendente a muovere verso est o nord-est e poi, probabilmente, a scivolare lungo l’adriatico. Il movimento preciso dei sistemi come questo, ovvero dei vortici relativamente sganciati dalla grande circolazione dominante o prevalente dei flussi in quota, non è di facile previsione. Quello dei prossimi giorni, tuttavia, è assai realistico considerarlo capace di una influenza, più o meno diretta, tale da caratterizzare una settimana non così stabile o variamente instabile e con temperature contenute se non, in certe aree, inferiori alla norma. Visti gli sviluppi che molti modelli intravedono si può anche ipotizzare che nella prima parte della settimana siano le regioni settentrionali o centro-settentrionali a subirne le conseguenze, mentre siano quelle del centro-sud, specialmente dei settori di levante, ad avere la maggiore quota di instabilità successivamente. Vedremo. In ogni caso, a prescindere da qualcosa che coinvolge sostanzialmente le quote superiori, non è per nulla scandaloso parlare di primo vero break stagionale. Il disegno, riferito alla situazione prevista in quota a metà settimana circa, localizza la falla, arrivata da ovest e che si è mossa verso levante (vedi freccia più in alto), sul settentrione centro-orientale, e indica (vedi freccia più in basso) il suo successivo scivolamento graduale verso sud o sud-est, a coinvolgere le regioni centro-meridionali. Evidente, nella fisionomia generale della mappa, la fascia del sub-tropicale estivo che abbraccia le latitudini centro-meridionali del continente e che tiene a nord il grande flusso ovest-est, ma che può non riuscire a respingere derivazioni di detto flusso, come quella descritta, che si sganciano dal flusso generale e che, di conseguenza, affondano evolvendo a goccia fredda relativamente isolata. Il dopo, rispetto al descritto trend della settimana, potrebbe, poi, essere quello di un ripristino graduale a partire da una condizione di flusso in quota ancora settentrionale, ma, sinceramente, è già eccessivo spingersi avanti di una settimana e non mi sembra che, per il tempo successivo, si possa, ad oggi, dire qualcosa di credibile…

Pierangelo Perelli

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