Il quadro meteo mediterraneo continua a registrare, in termini di aspetti più significativi, un dato di valori barici in quota particolarmente elevati e non così consueti neanche nell’ambito di apprezzabili spinte sub-tropicali come quelle che, in estate, si manifestano con una certa frequenza. Lo stesso sub-tropicale andrà, nel corso delle prossime 48/72 ore un pò ritirandosi concedendo al transito di infiltrazioni all’altezza delle alpi e, forse, anche su parte del nord-italia, e con la possibilità di modeste diminuzioni termiche anche a latitudini più meridionali. Una ripresa barica ed il costituirsi di un’area anticiclonica di matrice sub-tropicale assai marcata è, però, da mettere in conto subito a seguire e per i giorni 17/18, quando una nuova fiammata, con toni forse ancora più drastici, è nelle possibilità nonché nei forecast di vari modelli. Non tutti i modelli ritengono che tale nuovo ulteriore consolidamento debba svolgersi in maniera così significativa ma che il caldo o il grande caldo abbia voglia di proseguire su questa linea, e persino con incrementi, sino almeno a fine seconda decade, rimane assai credibile. Fortuna vuole che l’eventuale fiammata suddetta, al netto di una sua intensità più o meno tangibile specialmente per il centro-sud, sembra volersi caratterizzare un pò come, di questa durevole ondata di sub-tropicale ramo africano, il canto del cigno. Dire canto del cigno può, senz’altro, non voler dire chissà quali sconvolgimenti e quali raffreddamenti, ma è altrettanto evidente che il ridimensionamento barico che i vari modelli prospettano, soprattutto a partire da inizio terza decade, non può non essere di quelli che mettono o rimettono l’estate nei canoni di una stagione meno estrema, e in quei canoni che la caratterizzano come azzorriana nonché mitigata da correnti atlantiche occidentali ed eventualmente associata a passaggi temporaleschi sul settentrione se non a veri e propri break a maggiore estensione. Il disegno, riferito ai giorni 17/18, delinea la situazione generale prevista da ECMWF che, tra i vari modelli, è quello che considera la fiammata del 17/18 più intensa. Vi si può apprezzare la marcata area anticiclonica in quota centrata in pieno mediterraneo e che coinvolge buona parte della penisola. La simbologia, a sua volta, intende sottolineare quanto potrebbe o dovrebbe avvenire subito dopo, in sintonia con un rapido ritiro di tali elevati valori del sub-tropicale e con il graduale ingresso di una fase più occidentale e più variabile…
Pierangelo Perelli