Il quadro rimane improntato ad un dominio di alte pressioni, attualmente ancora distribuito in maniera tale da consentire un certo flusso in quota da nord-ovest ma, tendenzialmente, orientato nella direzione di una sua maggiore estensione verso levante e con un certo nuovo rinforzo della componente africana. La presenza di una falla ad ovest di gibilterra, destinata a lenta futura risalita e successiva progressione verso nord-est, non aiuta certamente la possibilità che le temperature non crescano ulteriormente. Aiuta, al contrario, il richiamo di masse d’aria da sud-ovest, poco raccomandabili. Tant’è che la speranza di un cambiamento sembra da destinare, ipoteticamente e oramai, alla terza decade. Il contesto evolutivo descritto ed inquadrabile nei prossimi 6-7 giorni non è, tuttavia, sul piano di detta speranza, così negativo, giacché è proprio nella mobilizzazione della falla iberica indicata che possono essere individuati i segnali di un possibile certo cambiamento nel lungo termine. La medesima falla, in veste di saccatura e nel suo moto verso levante previsto nei giorni di fine decade, non riuscirà a scardinare il muro anticiclonico e sarà costretta a deviare verso nord-est e verso il nord-europa, ma ci racconterà, nello stesso tempo, di una rinnovata tendenziale spinta da ovest o zonale, per sua natura ostile all’affermazione di promontori africani e, semmai, associata a rinforzi anticiclonici in atlantico. E di fatto, in corso di terza decade e nelle proiezioni modellistiche, si intravedono le possibilità di una certa estensione azzorriana verso est e nord-est, di un certo abbassamento del fronte polare, e del transito di ondulazioni negative sul nord-italia. Vedremo. Il disegno illustra la situazione generale prevista a fine decade, mentre la simbologia serve a rappresentare le mosse evolutive successive. In mediterraneo è ancora presente l’alta pressione dinamica di un certo promontorio africano più solido ad ovest della penisola, a ridosso delle isole britanniche scivola verso nord-est la sacca precedentemente ad ovest di gibilterra, sull’atlantico vanno rinforzando ed estendendosi le azzorre e, rappresentato dalla freccia più grande in sovraimpressione, il contesto generale tende ad assumere un aspetto sempre nettamente estivo ma più mobile, più zonale e con maggiori possibilità di influenza del flusso instabile in moto alle latitudini dell’europa centro-settentrionale…
Pierangelo Perelli