La falla che si è aperta nel cuore del sub-tropicale ed all’altezza delle latitudini del centro europa e del mediterraneo settentrionale si va ulteriormente consolidando nella veste di goccia fredda o vortice in quota, dal punto di vista della mobilità un pò, inizialmente, sulle sue, e poi in probabile progressione da nord a sud o da nord-ovest a sud-est, a scivolare verso l’adriatico meridionale. Una tale evoluzione, in fondo, altro non è che quella ascrivibile al comportamento tipico delle gocce fredde, di per sé relativamente statiche a meno di forcing che non le sollecitino a muovere secondo certe direzioni. L’eventuale spostamento descritto, inquadrabile nel corso della settimana, può pertanto essere associato ad un incipiente forcing nord-ovest/sud-est, sintomatico di una certa ripresa, più o meno temporanea, di zonalità alle nostre latitudini. Un contesto azzorriano, in rinforzo sull’europa occidentale e sin sulle isole britanniche, rende, di fatto, ragione di detto trend, utile a mobilizzare il vortice un pò in stallo tra nord-italia ed europa centrale, ma, come detto, in procinto, seppur indebolito, di coinvolgere il mediterraneo centrale da nord a sud nel corso della seconda parte della settimana. Inevitabile, di conseguenza, un corso di breve-medio termine relativamente instabile, con instabilità più pronunciata sui settori orientali e nelle aree interne, e fatto di temperature ben contenute, in estensione dal settentrione alle regioni meridionali. Altrettanto inevitabile, ad inizio terza decade, la fine dell’episodio e l’apertura ad una nuova fase, certamente di più o meno temporaneo ripristino e fatta di una estate in ripresa, ben supportata dalla fisiologica onda anticiclonica pronta a progredire verso levante e, in parte, verso settentrione. Al netto di detta ripresa non è dato, però ed ancora, di sapere i modi con cui la stagione proseguirà in terza decade, ed in particolare se detta onda saprà consolidarsi nelle solite vesti di un promontorio stabile a componente totale o parziale africana, se si consoliderà nell’ambito di una configurazione anticiclonica a maggiore componente oceanica o se, cosa meno probabile, si rappresenterà come semplice onda mobile e pre-frontale. Il disegno identifica la situazione prevista in quota tra la fine della settimana e l’inizio della prossima, e mostra la falla ancora presente tra adriatico centro-meridionale e penisola balcanica. Di detta falla mostra, altresì, la fisionomia di un vortice che, sulla base di un contesto di fasatura, va maturando di nuovo nella forma di una saccatura, evidentemente destinata a risalita verso nord-est e a riassorbimento da parte del grande flusso occidentale. La simbologia delle frecce vuole, a sua volta, rappresentare il corso generale che andrà a sostituire quello della settimana in corso, ancorato a qualcosa di ancora non così definito ma che, sulla base delle attuali proiezioni, potrebbe essere quello di un anticiclone che riprende quota, ma nel rispetto di un quadro relativamente mobile ovest-est, con massimi barici relativamente elevati anche ad ovest del mediterraneo e, di conseguenza, persino con la possibilità di nuove moderate infiltrazioni, quanto meno sul nord-italia…
Pierangelo Perelli