Vedere scomparire, nell’arco di 24 ore, certe proiezioni di medio-lungo termine che includono la possibilità di rimonte sub-tropicali mediterranee fa un certo piacere. Lo fa, soprattutto, ai freddisti, ma lo fa anche in generale, giacché certe rimonte, lo sappiamo, operano ondate di caldo precoce tuttaltro che associate ad un clima benefico. La perturbazione del fronte polare di inizio terza decade già considerata, in verità, si conferma, ma piuttosto che presentarsi nella veste di qualcosa che sa di semi-retrogrado, contestualizza una bella rimonta meridiana in oceano ed a ridosso del continente che fa la cosa più naturale, ovvero quella di spingere un affondo altrettanto meridiano in direzione del mediterraneo centrale o centro-orientale. Nella sostanza vengono meno le proiezioni a favore di una discesa nord/sud o nord-est/sud-ovest verso l’atlantico iberico, o l’iberia o il mediterraneo occidentale e prendono maggiore consistenza quelle a favore di una spinta nord-occidentale. Ammettere con certezza che non si determineranno, pertanto, eccessive frenate del getto e flussi meridionali o sud-occidentali associati a minacciose depressioni iberiche e, tantomeno, a rimonte mediterranee del sub-tropicale, mi sembra, tuttavia, alquanto prematuro. Ma se dobbiamo, come sempre facciamo, fare il punto dei forecast del momento o degli ultimi in corso di validità, è chiaro che non possiamo che considerare la possibilità che nel corso di terza decade tendano a prevalere affermazioni anticicloniche sull’europa occidentale con conseguenti correnti settentrionali o nord-occidentali, eventualmente instabili per i settori di levante, in mediterraneo centrale o centro-orientale, piuttosto che fastidiose correnti meridionali, più o meno umide ed instabili o, peggio, stabilizzanti e foriere di ondate di caldo. Avremo intanto, come già ampiamente detto in precedenza, una prossima settimana più stabile di quella in corso e moderatamente influenzata dalle azzorre. Poi la terza decade, sin dai suoi primi giorni, inizierà a mostrare il cambio circolatorio descritto, con una relativamente rapida rimonta dell’anticiclone atlantico tutta protesa, lo speriamo, a consolidare il corso di un nord o nord-ovest in grado di tenere ancora distanti, per qualche tempo almeno, correnti meridionali e rimonte dell’africano. Il disegno delinea la situazione prevista in quota a metà terza decade circa ed è eloquente nel descrivere un contesto chiaramente fatto di una ampia onda positiva in atlantico e di una altrettanto significativa ansa mediterranea. La simbologia, a sua volta, intende spiegare, con i profili isoipsici 1 e 2 in successione, la tendenza evolutiva prevista ponendola a confronto con l’evoluzione, assai poco auspicabile, vista in precedenza da alcuni modelli, di un affondo semi-retrogrado o più a largo, capace di attivare possibili ambizioni africane (profilo isoipsico 3 tratteggiato)…
Pierangelo Perelli