Editoriali Slider — 14 Maggio 2022

Il tanto enfatizzato anticiclone africano attuale altro non è che un modesto promontorio mediterraneo destinato persino, nel corso delle prossime 48 ore, ad un certo debole cedimento sul nord-italia. Come promontorio e come valori barici più deciso è quanto tende a determinarsi nel corso della prossima settimana, quando una maggiore stagnazione o vorticizzazione in atlantico ed una complementare rimonta del sub-tropicale africano proprio al livello della nostra longitudine potrebbero configurare un quadro ad impronta più estiva. Ma occorre anche considerare, per fortuna ed al netto dell’effettivo realizzarsi di una tale situazione, una sua temporaneità ed un suo cedere il passo, tra fine seconda ed inizio terza decade, ad infiltrazioni atlantiche e, forse, ad una configurazione significativamente diversa se non opposta. Leggere qua e là di profili che ricordano la tarda primavera o l’inizio d’estate del 2003 e di spinte africane precoci e minacciose in relazione all’estate in arrivo fa un pò ridere giacché in nulla l’attuale corso presenta minacce particolari del genere e, tanto meno, similitudini con il 2003. D’altra parte quel che farà l’estate in arrivo, senza escludere alcuna possibilità, né di grande caldo e né di caldo più moderato, non possiamo certamente saperlo adesso, e tanto meno possiamo affidarci alle cosiddette previsioni stagionali che, purtroppo e per il momento, pur essendo il frutto di analisi serie, lasciano il tempo che trovano. Il disegno si riferisce alla situazione generale prevista a distanza di circa una settimana e mostra il campo barico anticiclonico ancora ben saldo in mediterraneo ma circondato dalle prime insidie, sia sul lato occidentale che su quello settentrionale. A sua volta la simbologia vuole proprio indicare, nella rappresentazione di una isoipsa di riferimento (frecce più grandi rossa e viola) e nei movimenti, il trend successivo, nei forecast attuali ancorato ad un cedimento dell’alta pressione…

Pierangelo Perelli

 

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