Nell’arco di alcuni giorni passeremo da un contesto bloccato e caratterizzato da una persistenza di correnti settentrionali ad una configurazione di segno opposto. Detta così la faccenda può far pensare ad una transizione da correnti fresche a correnti assai meno fresche ed associate ad anticiclone dinamico, ma bisogna considerare che la medesima configurazione, certamente dinamicamente anticiclonica e supportata da una rimonta in mediterraneo di tutto rispetto, non sembra destinata a persistere. Le sbuffatine polari in atto che qualche notiziario alla caccia di audience o mal suggerito da scarsa conoscenza meteo, definisce, erroneamente, drastici afflussi artici, andranno gradualmente sfumando fino ad essere sostituite, appunto ed intorno a fine decade, da qualcosa che ricorda i promontori africani. Ad ottobre inoltrato, per fortuna, gli stessi promontori non creano certo le angosce che possono creare nei mesi estivi, ma destano sempre quel che di inquietudine, giacché interpretabili istintivamente come un pò fuori luogo. In realtà, e come già detto, non esiste stagione o periodo dell’anno in cui non si possano avere promontori anticiclonici di un certo tipo, fermo restando che una loro eventuale eccessiva forza ed una loro eventuale eccessiva persistenza non sono mai, per vari motivi, augurabili. Ma in questo caso, e meno male, la fisionomia generale e le dinamiche appaiono al momento gradevolmente orientate nella direzione di un corso mobile che rende la stessa espansione, si significativa, ma anche assai temporanea e propensa a farsi da parte verso levante per lasciare spazio a manovre occidentali o zonali caratterizzate da variabilità. In tal senso anche l’eventuale peggioramento collegato alla progressione della saccatura susseguente non dovrebbe configurarsi come l’effetto di una profonda, ampia e semi-bloccata onda negativa, ma, invece, come l’effetto di una moderata onda ciclonica in transito sul centro-nord. Naturalmente stiamo trattando di proiezioni di medio-lungo, collegata alle quali la riserva è sempre d’obbligo. Il disegno mostra la situazione prevista intorno a fine decade ed è eloquente nel delineare sia la significativa rimonta all’altezza del mediterraneo occidentale e sia la profonda circolazione ciclonica in oceano, mentre la simbologia serve a rappresentare la transizione e l’evoluzione successiva sopra descritte…
Pierangelo Perelli