Il ritorno di infiltrazioni atlantiche rientra nelle possibilità del medio-lungo termine e sulla base della apertura di un corridoio depressionario esteso dall’islanda all’iberia. Detto cambiamento sembra destinato a sostituire il quadro attuale e tendenziale dei giorni pasquali che corrisponde a quello di una rimonta anticiclonica verso la scandinavia seguito da un temporaneo afflusso balcanico di aria più fresca, in qualche modo attirato anche dalla depressione del nord-africa in aggancio. E’ vero che una tale configurazione può far pensare alle possibilità di un certo blocco ad ovest e ad una certa persistenza dell’azione ciclonica continentale, ma, in verità, tra l’alta pressione che appare alquanto vulnerabile proprio in corrispondenza delle latitudini mediterranee e l’azione fredda destinata a circolazione sempre più confinata verso levante, l’ipotesi atlantica suddetta risulta, al momento, alquanto credibile. E risulta credibile nella misura in cui, in presenza di valori barici persistentemente elevati sulla scandinavia o sul nord-europa che orientano un flusso occidentale molto a nord, una parte dell’azione oceanica può trovare comunque sfogo verso le basse latitudini o verso sud-est. Se guardiamo il disegno della situazione generale prevista ad inizio terza decade possiamo individuare tre grandi movimenti: ad est l’azione fredda che è riuscita ad influenzarci marginalmente nei giorni pasquali e che è andata strutturandosi in un esteso vortice sull’europa orientale; alle alte latitudini un flusso atlantico ovest-est che muove dalla groenlandia alla scandinavia lungo il bordo settentrionale di una estesa fascia anticiclonica; dall’islanda all’iberia ed ai nostri mari un corridoio depressionario che include un marcato polo tra irlanda ed isole britanniche ed una sua estensione in saccatura ciclogenetica in mediterraneo. Ed è proprio l’azione di detta saccatura che dovrebbe rappresentare il ritorno di infiltrazioni atlantiche e dell’eventuale tempo piovoso intorno ai giorni 21/22. Va altresì detto che i forcing possibili in gioco potrebbero dirigere la stessa azione ciclonica piuttosto verso sud a coinvolgere principalmente i nostri settori centro-meridionali, ma la partita, nei termini delle regioni maggiormente destinate ad usufruire di un pò di pioggia, risulta ancora piuttosto aperta. Semmai, guardando oltre ed ancora di più nel lungo termine, potrebbe succedere che eventuali ulteriori successivi apporti ciclonici atlantici siano destinati a scivolare in meridiana ed a ristagnare piuttosto ad ovest combinandosi con rimonte sub-tropicali. Ma questo, appartenente ad un tempo ancora troppo lontano, lo vedremo più avanti…
Pierangelo Perelli