Il cambio di circolazione che si prospetta a partire da fine seconda decade, e di cui si parla da qualche tempo, è confermato e si configura nelle linee della infiltrazione atlantica capace di indebolire la resistenza anticiclonica e di invertire il quadro barico mediterraneo. La contemporanea affermazione di un quadro anticiclonico alle latitudini medio-alte del continente, nel contempo, non depone a favore di una franca ed estesa apertura all’atlantico su scala continentale ma risulta comunque sufficiente ed utile alle possibilità di infiltrazioni delle basse latitudini e di quelle mediterranee. Un contesto generale come questo corrisponde al classico disegno nel quale il getto atlantico devia forzatamente verso nord-est ma è anche in grado di rifornire la fascia iberico-mediterranea di una sua diramazione secondaria. Tutto questo può, effettivamente, cambiare il quadro del tempo dei nostri bacini e renderlo assai più instabile e capace di fasi piovose. E, nel contempo, l’inizio meteo di terza decade, ben rappresentato dal disegno della situazione prevista in quota, può, finalmente, allontanare un pò della siccità del sub-tropicale dominante. Da sottolineare, poi, che il trend generale futuro, successivo a detta fase più piovosa, sembra dover continuare a non favorire la franca ed estesa apertura all’atlantico. E questo per gli effetti di una vera e propria richiusura, capace persino di richiudere alle infiltrazioni occidentali delle basse latitudini, stavolta, però, sulla base di una affermazione anticiclonica ben più spostata ad ovest, decisamente azzorriana piuttosto che africana e assai poco favorevole a ristabilizzazioni in mediterraneo. Di certo una evoluzione siffatta riallontana le grandi piogge di matrice oceanica, ma è anche altrettanto vero che un quadro di alte pressioni sull’europa nord-occidentale. quale quello che sembra delinearsi nel lungo termine, e di conseguenti infiltrazioni settentrionali, nord-orientali od orientali, capaci magari di raggiungere gibilterra, è, quanto meno, qualcosa di attinente al mantenimento di una generale e più o meno evidente instabilità. Nel mio disegno la simbologia di linee e frecce delinea i forcing o i flussi dominanti che tendono a determinarsi in un primo tempo (colori blu) e delinea quelli che, come detto, tendono a svilupparsi successivamente (colori viola e rosso)….
Pierangelo Perelli