La stagione va acquistando dinamismo ed il dinamismo di spinte atlantiche o nord-atlantiche sotto forma di onde negative e di relativi rilasci di circolazioni depressionarie. Il disegno generale in oceano delinea lo sviluppo di onde di significativa ampiezza, orientate in senso meridiano ma capaci di traslare dall’oceano al continente ed in un corso generale nord-ovest/sud-est. E l’ondulazione del jet stream all’origine di tale fisionomia è tale da poter trascinare fasi di affondi meridiani persino retrogradi, ostacolati nella loro franca progressione da ovest ed assai insidiosi. La prossima circolazione negativa, destinata a condizionare, in tutto o in parte, il tempo mediterraneo a partire dal fine settimana, rientra, appunto, in questa configurazione. Mostra una sua evoluzione nord-sud, tendente a retrograda, identificabile in una ampia saccatura in discesa lungo il bordo occidentale dell’iberia e destinata, semi-bloccata dall’onda anticiclonica mediterraneo-continentale, a sviluppare e ad approfondire relativo conseguente vortice. Il disegno, riferito alla situazione in quota ed al suolo di martedi 22, identifica detto vortice centrato tra gibilterra e baleari, residuo dell’affondo descritto, incastonato tra due onde anticicloniche e che, seppur con una certa difficoltà, può alla fine muovere comunque verso levante. Ed identifica anche, con le frecce, il percorso previsto del medesimo, tipico dei sistemi che affondano in senso molto meridiano e che tendono a sviluppare cutoff o semi-cutoff. Le possibilità di ristagno e di blocco, in casi del genere, non sono certamente remote, ma nella situazione specifica, per come detto, occorre considerare l’esistenza di una azione oceanica capace di riaggancio, capace dunque di evitare tali situazioni bloccate e di, seppur non senza difficoltà, consentire alla depressione mediterranea, prima o dopo, di sfondare verso levante e di completare il quadro di una fase variabile o perturbata…
Pierangelo Perelli