Dare per vinto il sub-tropicale mi sembra alquanto azzardato. Tuttavia si va confermando, nel breve/medio termine, una certa flessione del relativo promontorio lungo il bordo nord-orientale e andrà persino maturando anche una contemporanea azione oceanica, da ovest, capace di riassorbire la funesta circolazione ciclonica iberica. Le due azioni, l’una di segno settentrionale e continentale (frecce blu a destra) e l’altra atlantica delle basse latitudini (frecce blu a sinistra), mostrano di agire associatamente al corso di un ridisegno del promontorio, che tende ad una conformazione ad omega e che tende verso l’isolamento di una cellula anticiclonica sulle isole britanniche. Il proposito di scardinare completamente lo stesso promontorio e, in un eventuale disegno meridiano di blocco, di generare depressione in mediterraneo e configurazione generale simil-dipolo, però, a meno di sorprese, non si concretizzerà. Intanto, comunque, l’azione settentrionale prossima non mancherà di produrre erosione ad est, un calo barico e termico ed una veloce ondata di instabilità. A seguire, poi, però, sarà la spinta ovest-est a prevalere, ed in un contesto, per come accennato, di ricompattamento del promontorio, nonché di sua graduale traslazione verso oriente (trend simboleggiato dalla linea rossa continua e da quella tratteggiata, rappresentative di una isoipsa di riferimento). Saremo, a questo punto, alla fine della settimana, quando saranno da verificare le possibilità future di una certa riconquista in latitudine del sub-tropicale oppure quelle di ulteriori attacchi, più o meno influenti, di flessioni promosse dall’atlantico. Il disegno generale corrisponde alla situazione prevista in quota ed al suolo a metà settimana circa, mostra il profilo ad omega suddetto dell’anticiclone e identifica le due azioni infiltrative, ovvero quella più influente settentrionale e quella oceanica più a largo e, tendenzialmente, più estranea…
Pierangelo Perelli