Ora la situazione è favorevole ad un maggiore protagonismo dell’anticiclone atlantico. Detto maggiore protagonismo tende ad esplicarsi dai suoi settori orientali al territorio continentale, lungo una direttrice sostanzialmente ovest/est o sud-ovest/nord-est e resa tale da un contesto rossby che vede l’affondo del VP alle longitudini dell’atlantico occidentale. Non è la configurazione perfetta associata a indice NAO altamente positivo, ad affermazione dello stesso anticiclone in pieno oceano e a sua estensione perfettamente orizzontale verso il continente, ma, comunque, sempre di una affermazione ovest-est dello stesso, si tratta. Viste le configurazioni che hanno dominato fin qui, con lo stesso ramo positivo oceanico alquanto debole e confinato, tutto questo non è poco. Ed è, anche, la garanzia, pur sempre relativa, di un periodo ben più stabile, che, dato il profilo barico, può coinvolgere, in modo più significativo, europa centro-occidentale e mediterraneo centro-settentrionale (il disegno generale, con isoipse ed isobare, segna la situazione prevista per il prossimo fine settimana). In questo quadro generale non sono da trascurare la falla iberica, sempre presente, e neanche la falla dell’egeo, alimentata proprio dalla estensione anticiclonica ovest-est sull’europa centrale, ma si tratta almeno temporaneamente e per i destini prossimi futuri della penisola, di macchie trascurabili. Semmai c’è invece da considerare, con molta attenzione, l’ipotesi che certe inquietudini potenziali del contesto euro-atlantico, associate ad un anticiclone, dopo molto tempo assai vitale, possano deviare il corso delle stesse azzorre nella direzione di una deformazione con spinta meridiana verso isole britanniche e scandinavia, innescante, per la settimana del 25, un nuovo corso fatto di affondi settentrionali (trend simboleggiato dalle linee rossa, blu e dalle frecce)…
Pierangelo Perelli