Ottobre continua a regalare scampoli di un deciso dinamismo, conforme al periodo stagionale ma anche, in parte, colorato di condizioni relativamente estreme o al di fuori della perfetta media climatica. Dette situazioni, relativamente oltre la perfetta media climatica e di segno opposto, possono persino tendere ad alternarsi repentinamente o a delinearsi in interessanti configurazioni di confronto. Una disposizione con un confronto a breve distanza tra masse d’aria meridionali calde e masse d’aria continentali ben più fresche è quella che potrebbe realizzarsi nel lungo termine. Intanto c’è da fare i conti con un cambio di circolazione destinato ad instaurare, quanto meno temporaneamente, un disegno barico di segno ben diverso da quello dei giorni scorsi; poi, e questo secondo soprattutto il modello europeo, una successiva ed ulteriore rimonta dinamica all’altezza del mediterraneo e dell’europa centrale, potrebbe definire un caratteristico quadro ad omega in cui entra in gioco una sorta di competizione tra evoluzioni di segno contrario. Nel disegno la freccia più trasparente e di colore viola vuole indicare la disposizione in quota che va affermandosi nel medio termine e ad inizio decade, caratterizzata dall’instaurarsi di correnti miti sud-occidentali in quota e meridionali al suolo associate ad una relativa stabilizzazione anticiclonica di matrice afro-mediterranea. Detta disposizione appare, tuttavia ed appunto, temporanea, e piuttosto destinata a fare i conti con ulteriori affondi nord-atlantici segnati da rimonte in oceano, o, quanto meno, con l’affermarsi di un flusso zonale ben ondulato. Tra queste possibilità, come detto e a dimostrazione della grande incertezza che regna nella previsione del lungo termine, sussiste l’ipotesi ECMWF, che, dopo metà terza decade, segna un relativo freno alla progressione del flusso oceanico, stabilito da una nuova rimonta anticiclonica mediterranea capace di spingersi sin sul nord europa a caratterizzare l’omega suddetto ed a produrre una estesa estensione positiva proprio sul continente. Si tratta della classica evoluzione che, nell’ambito di un equilibrio non così stabile, dalla parte ovest ostacola la progressione dell’affondo meridiano atlantico e da quella est apre ad un respiro fresco settentrionale o orientale continentale, ponendo le basi per una competizione tra masse d’aria di segno opposto destinata, magari ed in un tempo più o meno breve, a sfociare nella loro interazione o nella prevalenza dell’una o dell’altra. Il disegno e la simbologia si riferiscono a quanto ci offre ECMWF per i giorni di fine terza decade e mostra il quadro sopra descritto…
Pierangelo Perelli