Il possibile grande break di metà terza decade o di fine mese prende consistenza. Va detto, però, che i modelli, in tal senso, non presentano ancora elementi uniformi e tali da delineare qualcosa di certo o di molto probabile. L’affondo del nord-atlantico, consistente e potenzialmente in grado di scompaginare in modo deciso il quadro mediterraneo, può, effettivamente, allontanare in modo drastico il sub-tropicale e sostituirlo con le correnti molto instabili e sud-occidentali di una signora saccatura; tuttavia potrebbe accadere anche qualcosa di diverso, e questo in base alla traiettoria del medesimo affondo, più o meno retrograda e proiettata a largo o ad ovest oppure più o meno ostacolata e deviata verso oriente. Al momento, comunque, non possiamo che prendere atto del fatto che il guasto deciso rappresenta, tra le varie, l’ipotesi più probabile. E se osserviamo il disegno della situazione prevista da ECMWF intorno ai giorni 25/26, di tale guasto abbiamo il contesto preciso, associato ad una grande circolazione ciclonica in quota che abbraccia tutta l’europa nord-occidentale e che tende a guadagnare in latitudine proponendosi alla nostra penisola con la sua curvatura ciclonica e con le sue decise correnti da sud-ovest. Se consideriamo detta possibilità il guasto che sarà lo vedremo; ma di certo, visto l’elevato grado di energia in gioco e la consistenza dell’affondo in un quadro assai meridiano, il medesimo potrebbe riservare fenomeni di una certa consistenza, nonché determinare le condizioni di un duro colpo alla stagione. I prossimi giorni, assolutamente governati dal regime di un promontorio anticiclonico che, in estensione da sud-ovest a nord-est, è destinato a regalare una fase decisamente calda, soprattutto al nord e sui versanti tirrenici centro-settentrionali, ci sapranno dire meglio cosa effettivamente si prospetta per la fine del mese. Nello stesso disegno la simbologia delle due frecce grandi serve a rappresentare il possibile trend di una isoipsa di riferimento (dal colore rosso al colore blu), nel corso della prima parte di terza decade, identificativo del drastico cambio circolatorio assimilabile ad un vero e proprio “reverse”; a sua volta la simbologia delle frecce piccole serve, sulla base delle possibili traiettorie dell’affondo, a rappresentare, accanto alla possibilità del guasto descritto identificato dalla freccia centrale, tutte le varie ipotesi previsionali ancora in campo con le possibili alternative (frecce tratteggiate)…
Pierangelo Perelli