Quando si urla a grandi eventi freddi in arrivo, nei quali anch’io, attratto dai medesimi, spero, bisogna sempre, secondo quanto l’esperienza dell’osservazione meteo di decenni suggerisce, esaminare con fredda razionalità e pensare sempre al probabilistico che della meteo fa parte. Mille volte mi sono entusiasmato per forecast straordinari che poi sono repentinamente cambiati, a volte anche all’ultimo giorno. Figuriamoci il significato scientifico che possono avere sgridazzate senza senso relative a paragoni con i freddi storici del 1956 e del 1985. E’ evidente che da qui a fine inverno nessuno può escluderlo l’inverno storico, ma così come nessuno può escludere che le puntuali ennesime strombazzate sul freddo straordinario in arrivo finiscano per trasformarsi in mezze o complete delusioni. Detto questo, e l’ho scritto in precedenti analisi, la prossima settimana continua a risultare assai interessante, così come non può non essere ogni volta che il vortice polare decide di inviare una sua diramazione sin sul mediterraneo. C’è insomma, dietro l’angolo, la fase nettamente invernale che un fatto del genere può determinare, e ci sono le prospettive anche per precipitazioni nevose sul centro nord a bassa quota. Non ci sono, invece, ancora, certezze di sorta sulla distribuzione delle precipitazioni, sulla loro natura piovosa o nevosa secondo latitudine e altitudine, sulla intensità delle diminuzioni termiche e, tanto meno, sulla evoluzione successiva. E non ci sono, tanto di più, possibilità di fare certi paragoni con il passato. Per essere più chiaro, nella figura, ho messo a confronto, seguendo dall’alto e da sinistra a destra, una situazione dello storico febbraio 1956, una situazione dello storico gennaio 1985, quanto ECMWF prevede per il 24 gennaio prossimo e quanto GFS prevede per il 27 gennaio prossimo. Si nota, subito, a colpo d’occhio, e rispetto alle due situazioni previste per i prossimi giorni, che nei due casi storici, lo scompaginamento del vortice polare di 500 hPa è nettamente maggiore e, verosimilmente, in sintonia con stati di blocking ben più consistenti. Naturalmente questo non vuol dire affatto che nel caso del prossimo futuro non si possano avere a seguire evoluzioni che portano a configurazioni simili. Semplicemente mi limito ad una osservazione che, secondo buon senso, guarda all’evento in arrivo fino nell’arco temporale dei prossimi 7-8 giorni. E lo faccio per dire che, al momento attuale, ECMWF prevede il transito di un signor vortice di origine artica lungo il mediterraneo centro-occidentale, rapido, però, nel suo spostamento verso sud-est, mentre GFS prevedendo lo stesso passaggio, prevede poi, nei giorni successivi, ulteriori richiami freddi e di maggior matrice continentale, che potrebbero essere consistenti ma senza certezze sulla loro durata. Questo al momento si può dire; ciò che, peraltro, nulla toglie alle speranze freddiste…
Pierangelo Perelli