Editoriali Slider — 19 Giugno 2021

Inutile insistere nel ribadire la latitanza delle azzorre ed il maggior protagonismo dell’africano. Oramai si tratta di una regola. E’ una regola che l’estate mediterranea sia condizionata da un contesto generale che vede, piuttosto spesso, cut-off o deboli flessioni a largo, supporto di rimonte afro-mediterranee ed ostacolo ad affermazioni azzorriane lungo i paralleli. La rimonta africana in atto, la prima significativa della stagione, potrebbe, però, non essere così incisiva e duratura, e segnare il passo già a 24/48 ore sotto i colpi di una saccatura che, pur affondando in meridiana sull’iberia, tenderà a risalita e a coinvolgere il nostro settentrione. Le frecce più sottili del disegno indicano la situazione attuale mentre quelle di spessore intermedio indicano, insieme al disegno generale, la situazione prevista in quota a distanza di una settimana circa. La medesima saccatura, intorno al 25-26, avrà raggiunto, per come si vede, il mar baltico, nell’ambito di un profilo generale sempre sotto la minaccia dell’africano ma, per fortuna, anche relativamente associato ad un percorso del grande flusso oceanico in grado di rifornire l’europa nord-occidentale di infiltrazioni e di saccature. Ed è qui che risiedono dubbi ed argomenti di analisi. Risiedono in una configurazione euro-oceanica, rappresentata dalle due frecce più grandi, in cui un anticiclone atlantico piuttosto confinato a largo ma anche ben disposto in latitudine spalleggia affondi sul lato ovest del continente che, però, ahimé, risultano più o meno frenati od osteggiati da un intraprendente sub-tropicale in sede mediterranea. Ecco perché la nuova bella circolazione ciclonica piazzata a ridosso delle isole britanniche potrebbe non guadagnare granché verso sud-est, e semmai vorticizzare ulteriormente o scivolare verso nord-est. Lo potrebbe fare per gli effetti di un anticiclone capace di mantenere valori oscillanti ma anche relativamente elevati in un promontorio che si estende sul mediterraneo e ad abbracciare parte dell’europa centro-orientale. Sinceramente, oltre quei giorni della situazione rappresentata dal disegno, non si intravedono ancora grandi certezze, e nulla vieta che il complicato equilibrio tra le due forze contrapposte possa sfociare in una sorta di compromesso o, addirittura, in una maggiore incisività dell’azione atlantica. Certo è che a questo punto della stagione che il sub-tropicale apra alle infiltrazioni del nord-atlantico mi sembra un pò difficile e mi pare assai più probabile che siano le pulsazioni sub-tropicali a prevalere. Tuttavia mai dire mai…

Pierangelo Perelli

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