L’evoluzione in atto e dei prossimi giorni, nel suo presentare determinati elementi associati alla corrente a getto, offre interessanti spunti didattici assimilabili alle classiche dinamiche dello stesso getto. Nell’arco di 72 ore circa detto grande flusso, approssimativamente disposto lungo una linea termica che divide le masse d’aria emisferiche più fredde settentrionali da quelle calde meridionali, presenterà una delle sue classiche modifiche, nelle quali ondulazioni o perturbazioni del getto dirette verso latitudini più meridionali sganciano, in forma di sacche destinate a vorticità ciclonica, masse d’aria più fredde, e quindi si ricompongono nel teso flusso che corre a più alte latitudini lasciando le stesse sacche, più o meno, al loro destino. Esiste, naturalmente, rispetto a detto modello evolutivo, la controparte a bilancio, che è quella stabilita dalla risalita di promontori di aria calda che poi residuano in vorticità anticiclonica. Associati i due meccanismi rappresentano uno dei modi più esemplari o classici con i quali la troposfera obbedisce alle leggi della termodinamica cercando di annullare le sue differenze termiche di latitudine. Il disegno mostra la configurazione del jet stream attuale e quella a 72 ore e dove la medesima si presenta più marcata in rapporto ai forcing ovvero ai settori di accelerazione che spingono i sistemi e, dinamicamente, condizionano il determinarsi di depressioni ed anticicloni. Si vede come nella prima figura sussista una derivazione che muove verso verso sud, all’altezza del golfo di biscaglia, e che delinea persino un moderato streak proprio all’altezza di pirenei ed alpi, certamente concausa significativa della fase instabile in corso sul settentrione. Mentre nella seconda figura si può dedurre il profilo di un vero e proprio taglio in cui il getto lascia una derivazione al suo destino ricomponendosi in un teso fluire alle alte latitudini ed in cui detta derivazione assume la connotazione di cut-off o semi-cut-off, di vortice e, più in generale, di circolazione astrusa o al di fuori della componente dominante del jet stream. Quello che accade poi alle circolazioni siffatte, certamente non innocue e che acquisiscono un destino incerto, include varie possibilità, tra le quali quella che, come probabilmente nel nostro caso, si riassume in un certo successivo riaggancio da parte del flusso dominante che, più o meno in modo marcato, riesce a rimetterle in moto verso levante. Da cui un possibile, seppur ancora da confermare, nuovo peggioramento del tempo intorno ai giorni 23/24…
Pierangelo Perelli