Dalle alte pressioni al ritorno dell’atlantico è ciò che possiamo confermare ulteriormente leggendo le ultime emissioni, tutte sulla linea di una evoluzione del tutto fisiologica per il periodo. Sarà graduale detto ritorno, ancorato ad una progressiva riduzione del campo barico e ad un certo abbassamento del fronte polare, destinato a maturare sino all’affondo più consistente di metà terza decade o della prima parte della prossima settimana. La saccatura relativa segna praticamente il culmine del cambiamento ipotizzato da giorni e segna la possibilità, assai credibile, di un transito perturbato di tutto rispetto, destinato a muovere da ovest ad est, sulla base del più classico dei flussi atlantici. Regnano ancora incertezze, invece, sull’evoluzione dell’estremo fine mese e sull’inizio di aprile, e regnano perché al momento i forecast di lungo oscillano tra configurazioni che caldeggiano la persistenza senza ostacoli o limitazioni del relativo flusso occidentale e configurazioni che, al contrario, delineano il determinarsi di rialzi barici mediterranei di freno più o meno temporaneo, eventualmente di vero e duraturo ostacolo, oppure di ostacolo, appunto temporaneo, e favorevoli al prodursi di un affondo meridiano iberico destinato poi a vortice mediterraneo. Il disegno si riferisce alla situazione generale prevista intorno ai giorni 26/27 e mostra il chiaro affondo in pieno mediterraneo sopra menzionato, mentre la simbologia serve ad identificare una tra le più probabili evoluzioni dei giorni successivi, con l’affondo oramai sulla turchia in forma di vortice, con il rialzo barico all’altezza del mediterraneo e con la sacca atlantica seguente destinata ad essere ostacolata e a consumare energia, almeno inizialmente, lungo i meridiani…
Pierangelo Perelli