La nuova configurazione già intravista, più meridiana, andrà assumendo una fisionomia di maggiore segno settentrionale, con una pulsazione disposta lungo un flusso dominante nord-ovest/sud-est. Una siffatta situazione corrisponde al disegno di un flusso mobile ed ondulato di segno settentrionale, appunto, ed associato a successive irruzioni o cavi d’onda con obiettivo la penisola balcanica e/o il mediterraneo centrale. In questo modo tutto il contesto euro-atlantico andrà, nel corso della terza decade del mese, caratterizzandosi con elementi di maggiore segno invernale, capaci di apportare un clima più movimentato e più fresco o freddo. In detti casi occorre sempre considerare il modo di comportarsi, più o meno invadente, dell’anticiclone ramo oceanico, si disposto in meridiana e verso nord o nord-est e tendente a fare blocco, ma anche capace di tenere più o meno ad oriente le irruzioni in discesa lungo il suo bordo orientale. Di fatto il grosso delle masse fredde in discesa non sembra destinato ad affondare in maniera franca in mediterraneo e sembra destinato piuttosto all’europa dell’est, ma è assai probabile che sue diramazioni, anche in chiave ciclonica e nell’ambito di spinte semi-retrograde, riescano a coinvolgere, almeno in parte, anche il mediterraneo, con il risultato di un tempo italico variabile, a tratti instabile ed associato a successive moderate ondate più fredde settentrionali. Il disegno si riferisce alla situazione generale prevista intorno ai giorni 23/24, mentre la simbologia serve a rimarcare il classico profilo nord-ovest/sud-est ondulato, destinato a muovere successive spinte polari o artico marittime verso l’europa orientale e, in parte, anche verso il mediterraneo…
Pierangelo Perelli