Alcune manovre nei forecast di fine mese o di inizio marzo hanno destato, nei giorni scorsi, un certo interesse nei confronti delle possibilità di configurazioni assai meridiane o addirittura da split. A conferma di una stagione, dal punto di vista delle caratteristiche tipiche dell’inverno, assai vergognosa, sono, poi, però, arrivate, puntuali, le smentite. Un certo maggiore dinamismo, di fatto, per quel periodo, lo si intravede, ma niente di più di un abbassamento del fronte polare prima e di una pronunciata e temporanea flessione in sede iberico-mediterranea. La perturbazione nel profilo del jet stream vede, a fine mese, un forcing nord-sud all’altezza della penisola iberica, appunto, ciclogenetico in mediterraneo sud occidentale ed evolutivo nella sua trasformazione in successivo forcing sud ovest-nord est (simbologia colore viola). Tutto questo si conforma alle evoluzioni caratteristiche delle saccature che affondano in mediterraneo e proseguono, quindi, il loro iter fisiologico verso est e nord-est. La simbologia di colore blu vuole proprio indicare detta evoluzione immediatamente successiva di inizio mese, nella quale la sacca stempera i suoi toni, muove verso nord-est e rientra nel contesto zonale. Successive manovre di questo tipo, o anche più come spinte settentrionali, si intravedono poi verso fine prima decade di marzo, ma si tratta di proiezioni francamente ancora troppo distanti. Diciamo che quanto descritto può essere considerato il triste epilogo, e a carattere autunnale, di un inverno che quasi mai abbiamo visto come tale…

Forti sbalzi termici sull’Italia fino a fine mese
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