Si conferma la nuova tendenza che ci accompagnerà nel corso di terza decade ed ancorata ad impulsi del nord-atlantico. Nel contempo l’ipotesi che uno di questi impulsi possa risultare di chiusura e capace di introdurre veri afflussi freddi non appare probabile, ed appare più probabile che, almeno sino a fine mese, debbano prevalere condizioni di mobilità nord-ovest/sud-est, evidentemente poco assimilabili ad afflussi freddi continentali. Detti impulsi, destinati a determinare una fase variabile, a tratti ben instabile e, in ogni caso, anche un pò più fredda, possono anche tendere a caratterizzarsi come semi cut-off e come depressioni in mediterraneo ed in mediterraneo meridionale, ma sempre nel contesto di una situazione poco aperta all’oriente e sempre ancorata alla mobilità generale sopra indicata. Il pò di inverno, indicato in precedenza e del corso di terza decade, pertanto, si conferma, ma si conferma più probabilmente nelle vesti di irruzioni polari-marittime o, tuttalpiù, parzialmente artico-marittime, più foriere di momenti instabili e piovosi da nord-atlantico e con termiche ondulanti, piuttosto che veramente freddi di segno nord-orientale od orientale. Il disegno si riferisce alla situazione generale dei giorni 26/27 che, con il supporto della simbologia, segna in modo chiaro il quadro ondulante ad impulsi disposto lungo una direttrice nord-ovest/sud-est, nel quale il secondo impulso della serie tende ad affondare verso sud in mediterraneo, proponendosi temporaneamente come una probabile depressione mediterranea, destinata poi, gradualmente, a spostarsi verso levante…
Pierangelo Perelli