Quanto riassume il titolo è la conferma di analisi precedenti e di un corso che vede moderati affondi atlantici guadagnare il mediterraneo come circolazioni in fuga relativamente meridiana, se non retrograda, ed in grado di mantenere valori ciclonici alle basse latitudini. Detto corso può essere, pertanto, ricondotto ad infiltrazioni piuttosto che a franche o dirette influenze del grande flusso atlantico. Con un fronte polare che mantiene latitudini relativamente elevate in ragione di un sub-tropicale tuttora abbastanza vivace il compito di raffreddamenti mediterranei delle medio-alte altitudini non può che essere assegnato a queste infiltrazioni, o fughe, seguite poi da tagli anticiclonici più o meno decisi. Da tutto questo consegue anche la possibilità che i maggiori motivi di un tempo perturbato o instabile risultino localizzati, tendenzialmente e prevalentemente, sul centro-sud o sul meridione, anche se la previsione della evoluzione di depressioni mediterranee è sempre molto complicata o difficile. Ecco che già riguardo al trend della infiltrazione in atto si riesce ad individuare un processo destinato a sfociare in una temporanea depressione disposta tra tunisia e sicilia, così come è possibile caratterizzare l’infiltrazione immediatamente successiva dei giorni 26/27 come orientata nella direzione della formazione di circolazione negativa tra nord-africa, baleari e spagna. In questo dire è insito il fatto che suddetta seconda circolazione ciclonica potrebbe presentare una evoluzione più retrograda e, dunque, con risvolti italici meno negativi ed assimilabili ad una dinamica di chiusura, ma occorre considerare anche la possibilità, alla luce delle ultime proiezioni, tutt’altro che remota, di una apertura successiva ad ovest con relativo aggancio. Stiamo trattando dinamiche di fine mese e, pertanto, meritevoli di decise verifiche future, ma l’ipotesi è da mettere in conto e, di certo, non estranea alla possibilità che la suddetta circolazione iberico-mediterranea decentrata a sud-ovest possa non solo prendere vigore ma anche o soprattutto invertire la direzione di moto riguadagnando minacciosamente, seppur sempre nell’ambito di atteggiamenti anticiclonici antagonisti di un certo rilievo, aree verso levante se non verso nord-est. Il disegno fa riferimento alla situazione prevista in quota intorno ai giorni 28/29 e mostra la moderata falla descritta tra nord-africa e mediterraneo sud-occidentale, mentre la simbologia vuole rappresentare l’eventuale successivo aggancio della medesima (frecce blu medie), la sua conseguente tendenza a guadagnare verso est o nord-est (frecce blu piccole) e i grandi movimenti ad ovest sul vicino atlantico (frecce grandi), non estranei alla possibilità di ulteriori nuove chiusure anticicloniche…
Pierangelo Perelli