Nulla di più appropriato come la metafora della partita a scacchi per definire l’attuale evoluzione meteo. L’incertezza permane, e i modelli lo dimostrano, sulla base di un gioco di forze non semplice da decifrare, nel quale se la giocano il solito sub-tropicale ramo africano ed il medesimo sub-tropicale ramo atlantico associato alla conseguente azione depressionaria che tenta di conquistare terreno sul continente e verso meridione. Quello che soprattutto i forecast cercano di decifrare è l’esito di questa azione depressionaria oceanica, tanto augurabile quanto ostacolata. E dobbiamo davvero augurarci che la traiettoria dell’ulteriore affondo degli ultimi giorni del mese, successivo a quello di questi giorni presente sull’europa occidentale ed in risalita verso nord-est, sia un ovest/est o, ancor meglio, un nord-ovest/sud-est. Si, perché una eventuale sua fuga verso sud-ovest in retrogressione, per come raccontano a fasi alterne certe prospettive, corrisponderebbe ad un nuovo o ulteriore rinforzo dell’africano, assai inquietante. Le ultime emissioni però sono moderatamente confortanti e delineano una evoluzione che vede il vortice franco-britannico progredire verso sud e poi verso est o sud-est, a lambire o coinvolgere le nostre regioni settentrionali e poi a scivolare lungo balcani ed adriatico. Sarebbe ciò che, almeno temporaneamente, respinge l’africano ed introduce un corso occidentale o nord-occidentale, magari sempre in una chiave anticiclonica ma non africana. A proposito di africano sento molto parlare di caldo da aria sahariana. Il sub-tropicale ramo africano, in verità, non è detto che porti il caldo perché fa affluire aria sahariana nei bassi strati. Nel caso di questi giorni, infatti, i valori barici dei bassi strati sono tali da non caratterizzare afflussi sahariani così consistenti. Sussiste, è vero, un debole corridoio di correnti da sud, ma il caldo, in verità tra l’altro tutt’altro che eccezionale, è principalmente legato alla subsidenza ed alla compressione adiabatica prodotta dalla medesima campana anticiclonica ben presente soprattutto in quota. Il disegno, che indica la situazione generale prevista tra il 29 ed il 30, mostra le componenti in gioco (numeri e frecce grandi) con la depressione sulla francia incerta tra la prospettiva augurabile di affondare e di procedere verso est o sud-est (frecce medie) e quella di, ostacolata dalla barriera africana, scivolare in senso semi-retrogrado (frecce piccole). Che la prima prospettiva, e dobbiamo dirlo, sia, anche in virtù di componenti atlantiche non così trascurabili, quella che le ultime emissioni caldeggiano maggiormente, ci piace assai e ne teniamo conto. Ma non possiamo neanche trascurare la possibilità che l’africano resista oltre misura. Per cui la partita rimane aperta…
Pierangelo Perelli