Editoriali Slider — 22 Luglio 2023

Il cambio circolatorio trattato da tempo e relativo a questo ultimo scorcio del mese non esclude, naturalmente, eventuali temporanee riprese mediterranee del sub-tropicale che si protende verso nord dall’africa, ma la strada di un graduale passaggio ad un corso più occidentale e persino ricco di insidie temporalesche per il nord sembra oramai tracciata. La ripresa sub-tropicale che coinvolgerà isole e centro-sud nel corso delle prossime 24/48 ore è da intendersi temporanea, destinata a lasciare in breve tempo spazio al probabile transito di una saccatura in grado di coinvolgere il centro-nord. Dopo la fase temporalesca in atto proprio sul nord-italia diventa pertanto possibile, intorno ai giorni 25/27, un nuovo apporto di forte instabilità, stavolta forse anche più incisivo e con un certo coinvolgimento dell’adriatico. Occorre considerare che tali ondate di instabilità non sono e non saranno il frutto di chissà quali cedimenti delle alte pressioni, sono da considerare semplici infiltrazioni di aria fredda in quota oltre una certa latitudine, ma non possono, di certo, non essere valutate come sinonimo di un tipo di circolazione ben più atlantica. E’ vero che i peggioramenti più significativi sono legati all’affondo di saccature e vortici, ma lo è altrettanto il fatto che, con un apporto di energia come quella dettata da certi riscaldamenti, per far sviluppare linee o aree temporalesche di significativa violenza sono sufficienti anche modeste infiltrazioni, perché le ragioni termiche di un forte gradiente di instabilità e quelle dinamiche di un intenso flusso occidentale in quota che si sposa con divergenza a quel livello e convergenza nei bassi strati, in questi casi subentrano tutte e con gli interessi. Di fatto il nord-italia, in questi giorni, si trova su una sorta di linea di confine ovest-est, ad elevato gradiente, tra il caldo in quota del sub-tropicale ed il fresco in quota della fascia depressionaria del centro-nord-europa. Ed è anche assai probabile che, al netto di riprese anticicloniche temporanee, il finale del mese possa continuare a disegnarsi sulla base di una tale fisionomia, che vede una maggiore influenza delle azzorre e un profilo, più o meno mobile ed ondulato, in sintonia con lo zonale. Dell’eventuale poi ulteriore onda destabilizzante dei primi di agosto, che alcuni modelli intravedono, c’è tempo per riparlarne. Il disegno e la simbologia, che identificano la situazione generale prevista a metà decade circa, forniscono chiara l’idea del corso ovest-est, fatto di onde relativamente mobili, descritto…

Pierangelo Perelli

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