Il disegno della situazione prevista in quota a fine mese (intorno ai giorni 29/30) è emblematico nell’identificare un corso che vede il grande flusso oceanico poco propenso a guadagnare il mediterraneo e buona parte del continente in modo franco o diretto. Quanto il medesimo flusso riesce ad ottenere in proposito e in relazione proprio al mediterraneo è costituito da infiltrazioni che poi finiscono per strutturarsi come sistemi ciclonici relativamente isolati o indipendenti. Il che non significa affatto che poi, detti sistemi, anche quando non agganciati o non più alimentati dall’atlantico, non possano risultare assai insidiosi o anche forieri di forte maltempo. Tant’è che il vortice della figura, per quei giorni in fase di indebolimento e destinato a trasferimento ulteriore verso levante, come protagonista del tempo italico a partire dai giorni 26/27 è di grande interesse e tutto da seguire. Nello stesso tempo e come già ampiamente detto in precedenza, è altrettanto vero che situazioni o fasi di questo tipo, ancorate ad un contesto di infiltrazioni che determinano vorticità al livello delle latitudini medio-basse del mediterraneo, sono generalmente causa di tempo instabile e perturbato più sul meridione o sul centro-sud. Ecco come la dominante da qui a fine mese potrebbe essere quella di una configurazione persistentemente ciclonica che coinvolge aree del centro-sud, appunto. Poi, proprio a fine mese, una spinta più energica del sub-tropicale, dovrebbe essere quella che porta ad esaurimento anche la minaccia da vorticità mediterranea ed introduce una fase, temporanea, più stabile (vedi simbologia di detta evoluzione rappresentata dalle frecce più grandi). Una evoluzione questa certamente ancora una volta potenzialmente tutt’altro che favorevole alle benefiche piogge autunnali ma, piuttosto, in virtù di detti eventuali consolidamenti ulteriori, favorevole ad affondi oceanici costretti a guardare più verso sud, se non verso sud-ovest, che verso est o sud-est (vedi la freccia piccola a sinistra). Alla luce delle ultime emissioni di lungo termine, tuttavia e per fortuna, eventuali disegni da blocchi afro-mediterranei ed ovvero inquietanti disegni simil WR3 di lunga durata non sembrano tra quelli più probabili. Sembra invece che in coincidenza di inizio novembre la circolazione euro-atlantica possa, in tempi relativamente rapidi, scongiurare atipici contesti caldi anticiclonici persistenti e, sulla base di repentini rialzi barici in oceano, ridisegnarsi con profili più consoni al periodo stagionale e conformi alla possibilità di affondi nord-atlantici (vedi la freccia piccola a destra). Ma ce n’è di strada da analizzare prima di quel tempo, tant’è che stiamo trattando di ipotesi che non corrispondono di certo a certezze…
Pierangelo Perelli