Il relativo declino di un campo barico di alte pressioni, ancora piuttosto presente sull’europa occidentale, promette, per come individuato in precedenza, un certa riaffermazione, più o meno temporanea, di zonalità. Tuttora dette alte pressioni, presenti non solo sull’europa occidentale ma facenti parte di un quadro più generale di relativo livellamento esteso anche in oceano e sino alle sue alte latitudini, inquadrano un contesto di vortice polare e di vortice polare stratosferico piuttosto frammentati ed associati a relativi riscaldamenti. Ma in conformità del previsto moderato ripristino di zonalità euro-atlantica e del ripristino sopra indicato il tutto tende verso un certo ricompattamento che potrà, per qualche tempo almeno, restituire alla fisionomia barica emisferica, una struttura più omogenea. Ed il flusso dominante che torna, ondulato, a correre da occidente e con la porta dell’oceano aperta, potrà anche produrre una fase di peggioramento mediterraneo intorno ai giorni di fine mese. Poi, per i primi giorni di maggio, si pongono quesiti e si aprono incertezze, con la prospettiva della possibilità di una continuazione della fase che si prefigura nel medio termine, ma anche con la prospettiva alternativa della possibilità di nuovi sprofondamenti meridiani oceanici. Di fatto il disegno della situazione prevista in quota ed al suolo per i giorni 3-4 maggio può mettere in allarme i freddisti, ma occorre considerare che quel promontorio africano potrebbe, in verità, risultare in un promontorio mobile e pre-frontale, destinato a spostamento verso levante e ad aperture nei confronti dell’affondo atlantico-iberico. La simbologia vuole identificare le due possibilità alternative, senz’altro assai diverse, sia dal punto di vista della pura essenza tecnico-teorica meteo che dal punto di vista dei risvolti climatici mediterranei…
Pierangelo Perelli