Si dice spesso che le classiche piogge autunnali, ovvero quelle che coinvolgono buona parte della penisola in modo relativamente uniforme e legate a perturbazioni organizzate provenienti da ovest e dall’iberia, non sono più così frequenti. Ed in effetti questo può non essere un semplice luogo comune. Occorre peraltro distinguere tra le perturbazioni che arrivano direttamente dall’atlantico e dal lontano atlantico lungo il profilo di un flusso prettamente occidentale e ad onde mobili e le perturbazioni che, pur con le caratteristiche di quelle classicamente autunnali e provenienti da ovest, prevedono uno sviluppo maggiormente di matrice mediterranea e sono legate ad afflussi freddi settentrionali diretti variamente su vicino oceano, iberia e mediterraneo occidentale. Ebbene, la perturbazione in arrivo appartiene a questa seconda categoria. Ma, sul piano degli effetti, poco importa, giacché tutto andrà maturando e delineandosi secondo la fisionomia della classica perturbazione autunnale associata a piogge diffuse e relativamente ben distribuite. La struttura del sistema corrispondente è esemplare e merita alcune riflessioni tecniche. Essa si presenta nella veste di una tipica circolazione depressionaria presente a tutte le quote, in relativamente rapida maturazione e in graduale trasferimento dall’iberia alla nostra penisola. Il disegno fissa la situazione generale di domani mattina, nella quale si può anche notare un certo freno anticiclonico ad oriente, certamente favorevole ad un certo rallentamento della stessa perturbazione. E bene identifica la perfetta fisionomia del più classico dei sistemi depressionari mobili o semi-mobili, del quale fanno parte la sacca o il vortice dell’aria fredda in quota (colori e frecce blu grandi), la conseguente depressione al suolo (linee bianche delle isobare) che delinea i flussi convergenti e di segno opposto (frecce piccole), le linee frontali di discontinuità termica (linee colorate) e l’area nuvolosa. In rapporto a flussi, fronti ed area nuvolosa si possono apprezzare gli elementi della dinamica intrinseca che produce: il fronte freddo (linea blu e frecce blu rappresentative dell’avvezione fredda da occidente), il fronte caldo (linea rossa e frecce rosse dell’avvezione calda da meridione), il fronte occluso (linea viola rappresentativa della occlusione associata al sistema frontale principale), linee di instabilità o ulteriori sistemi frontali non organizzati associati alla instabilità distribuita nella struttura depressionaria e dietro al fronte principale, area nuvolosa dalla forma che segue la dinamica generale e vorticosa del sistema risultando in un aspetto a virgola…
Pierangelo Perelli