Editoriali — 25 Gennaio 2014

Quando le linee di tendenza nel lungo termine tra i modelli sono tuttaltro che uniformi diventa davvero complicato sposare una delle possibilità. Lungo i primi 5-10 giorni di febbraio convivono ipotesi di ritorno al corso semi-autunnale ed ipotesi più allettanti di scavi alle basse latitudini con presenze anticicloniche continentali di tutto rispetto. Prendendo in analisi l’emissione reading in corso di validità e la sua mappa a 240 ore, relativa al 4 febbraio (vedi disegno), notiamo il prosieguo del trend attuale, incentrato su un flusso dominante in quota nord-occidentale, certamente polare, se anche non così apprezzabile in termine di afflussi freddi associati. La tanto attesa ed analizzata irruzione di fine gennaio va, di fatto, configurandosi come una verticalizzazione di detto flusso alle basse latitudini, con sprofondamento in basso mediterraneo occidentale e conseguente risposta anticiclonica sud-occidentale foriera di controflusso sciroccale (linee rosse) (il nord italia vedrà la neve?). Con questo disegno l’anticiclone freddo russo-scandinavo diventa poco incisivo e poco protagonista, lasciando all’aria fredda polare atlantica in vorticizzazione tutto il compito di descrivere l’evoluzione in senso invernale.  Ammesso che davvero, subito dopo, non riprenda piede a tutto tondo il corso zonale (linea blu trateggiata; cosa tuttaltro che esclusa), di interesse ci sono le ulteriori possibilità artiche che ci offre, come già detto, reading, e che viaggiano sull’onda di una spalla azzorriana in grado di orientare il freddo in quota del nord europa sin verso le nostre latitudini, in una sacca incastonata. Detta infiltrazione, ad impulsi, e destinata alla solita ciclonizzazione mediterranea, se da una parte potrebbe evolvere nello stesso modo della infiltrazione di fine gennaio,  non è detto che, invece, nel corso dei giorni, non possa maturare in una depressione a carattere freddo con richiamo continentale. Naturalmente, come abbiamo ampiamente detto, siamo nel campo delle pure ipotesi, tutte da decifrare con le prossime emissioni modellistiche…forse…

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Pierangelo Perelli

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