“Il regime sub-tropicale, con qualche insidia”, detto per indicare una evoluzione non così ben decifrabile, nelle ultime emissioni mostra un accenno evolutivo più definito. Stiamo sempre trattando di evoluzione del medio-lungo termine, ovvero di quanto potrebbe riservarci l’inizio del mese. Attualmente il contesto generale continua a vedere un sub-tropicale ben solido che, imponendo al grande flusso dominante occidentale latitudini elevate, limita le infiltrazioni oceaniche a sacche o vortici in derivazione. Dette insidie riescono a coinvolgere aree del continente ma senza riuscire a sfondare in modo franco oltre un certo limite verso sud. Anche l’infiltrazione attualmente sulle isole britanniche andrà strutturandosi in vortice scivolando verso sud ma accennando ad una iniziale retrogressione destinata, successivamente, a trasformarsi in faticosa traslazione ovest-est, sulla base proprio di un movimento un pò slegato dal grande traino zonale e piuttosto imbrigliato. Tuttavia, e in funzione di una dinamica che si annuncia interessante e che tende a definire proprio l’inizio del mese, la stessa infiltrazione, un pò sulle sue a ridosso del nord-italia, potrebbe finire per essere agganciata da un incipiente flusso settentrionale sull’est europeo in grado di pilotarla verso sud-est. Da questo tipo di dinamica si può già comprendere cosa intendo in riferimento al nominato accenno evolutivo più definito. Ed intendo il fatto che le carte delle ultime emissioni fanno vedere, in linea generale ed in un modo più o meno uniforme, la possibilità che, a partire dal 2-3 luglio, i massimi barici del sub-tropicale, anche in una veste che lo vede continuare a promuoversi verso nord o nord-est, tendano a consolidarsi più ad ovest. E tendano a consolidarsi più ad ovest non solo per gli effetti del solito intraprendente ramo africano, ma anche, o soprattutto, per un certo rinvigorimento del ramo oceanico. Una evoluzione siffatta non è cosa da poco e, per quanto sia tutta da confermare e possa anche non concretizzarsi al punto di disilludere, lascia sperare in qualcosa che si identifica nella classica configurazione che vede alte pressioni sull’europa occidentale e flusso nord-occidentale o settentrionale sull’europa orientale, sui balcani e, perché no, anche un pò sui nostri mari. Se osserviamo il disegno della situazione prevista in quota tra il 2 ed il 3 luglio notiamo un profilo che può far pensare ad una non rassicurante evoluzione in senso WR3, ma va anche detto che la depressione oceanica non sembra tendere ad affondo ma sembra tendere ad essere deviata verso nord-est, e, proprio per gli effetti della dinamica sopra descritta, nella direzione di un qualcosa non proprio uguale ma attinente ad un pattern WR1. Da qui a dire che avremo una fase settentrionale ce ne corre, però, e per quanto non la si possa escludere, basterebbe che il sub-tropicale, almeno per qualche tempo, trasferisse i suoi massimi di subsidenza un pò più a ovest, cosi da regalarci quel qualcosa che, in quota, corre da nord o da nord-ovest (vedi simbologia) e che, anche nel caso di componente anticiclonica, corrisponde ad un certo relativo refrigerio…
Pierangelo Perelli