Editoriali Slider — 25 Giugno 2022

La situazione prevista tra fine mese ed inizio luglio ed illustrata dal mio disegno è emblematica, e lo è nel delineare un contesto meteo nel quale ad una solida presenza sub-tropicale africana corrisponde una altrettanto significativa presenza sub-tropicale oceanica tendenzialmente influente. Detta possibile influenza tendenziale rappresenta, rispetto alla situazione attuale, un fatto relativamente nuovo che ridisegna l’azione anticiclonica nei termini di un anticiclone ibrido e non più ad impronta esclusivamente africana. Il che non significa certamente chissà quali riduzioni delle temperature ma può costituire il segno di qualcosa che promette certi tipi di evoluzioni future. Attualmente, infatti, i due rami anticiclonici suddetti risultano alquanto estranei e lontani tra loro, separati da una persistente saccatura in azione praticamente stazionaria sull’europa nord-occidentale. La stessa saccatura tenta di estendere la sua influenza più a sud, promuovendo infiltrazioni che riescono anche, a fasi alterne, a coinvolgere le nostre regioni settentrionali, ma ci riesce con una certa fatica (mentre scrivo sta, ad es., transitando della instabilità con rovesci anche sul nord della toscana ma si tratta di un fugace piccolo cluster molto isolato). Il dinamico baluardo africano, che riesce a spingersi sino sull’europa settentrionale producendovi, per come si vede nel disegno riferito al medio termine, un cut-off anticiclonico, frena ogni possibilità di franche spinte atlantiche e, sulla base di un campo barico mediterraneo persino debolmente ciclonico al suolo, riesce a richiamare aria africana anche nei bassi strati, aggravando il contesto climatico di questa fase. Al netto della possibilità di ulteriori piccole temporanee sue erosioni capaci di far entrare qualche infiltrazione sempre sul nord-italia detto baluardo continuerà a risultare protagonista anche nel corso dei prossimi giorni. Tuttavia, per come detto, è possibile che, nel corso dei primi giorni del prossimo mese, si abbiano la mobilizzazione della saccatura menzionata ed una ridistribuzione dei massimi in senso ibrido associata ad una certa espansione anche verso est dell’azzorriano. Un fatto questo che, nonostante un corrispondente minaccioso temporaneo rinforzo anticiclonico africano sul nord-africa possibile sinonimo di ulteriori salite termiche su isole ed estremo sud, può rappresentare l’inizio, nella prospettiva del lungo termine ed a partire soprattutto dalla metà della prima decade del mese, di una fase nuova, meno africana e più occidentale…

Pierangelo Perelli

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