Superata questa fase nel segno di correnti da settentrione o da nord-ovest, relativamente instabili, e nel segno di un blocco anticiclonico sull’atlantico britannico e islandese, saremo a settembre, e saremo nel mezzo di una evoluzione tendenzialmente orientata nella direzione di un indebolimento del blocco e di una certa riapertura a flussi più ovest-est. Di questa evoluzione possibile ho già detto anche in precedenza, ma rimangono dubbi assai consistenti sul profilo che detta fisionomia meno meridiana può venire ad assumere. Ed al momento possiamo solo dire che quello che si intravede è, grosso modo, un trend generale portato a ridurre i massimi attuali sul nord-ovest europeo e portato a consolidarli sul vicino atlantico di latitudini ben più basse. Una siffatta evoluzione renderebbe l’immediato inizio del mese tipicamente settembrino, associato a correnti di mezzo, disposte tra un flusso atlantico occidentale o nord-occidentale della media ed alta europa ed una disposizione anticiclonica su iberia e mediterraneo occidentale. E si tratterebbe certamente di un contesto occidentale/nord-occidentale moderatamente anticiclonico e non sgradevole, per quanto ancora assai poco piovoso e poco aperto alle perturbazioni che arrivano dall’atlantico. Ed è lecito fermarsi qui, giacché certezze assolute sul fatto che tutto si svolga in questo modo non ce ne sono, così come, a maggior ragione, non ce ne sono riguardo a proiezioni di più lungo termine che vedono lo stesso sub-tropicale salire di latitudine e consolidare un promontorio proprio all’altezza della spagna. Il disegno mostra la situazione generale di inizio mese, ancora un pò eredità della situazione attuale ma, per come indica la simbologia, in fase evolutiva secondo i movimenti sopra descritti…
Pierangelo Perelli