Parteggio per gli afflussi freddi ma non per quelli tardivi e marzolini. Non che siano in piedi prospettive particolarmente marcate di ritorni di freddo tardivi, ma, dopo questa fase di precoci temperature miti, l’eventualità che possano tornare condizioni di minor segno primaverile e di maggior segno invernale non è da escludere. Siamo nel campo delle ipotesi e se sussistono alcuni forecast che, per i giorni 7-8 marzo, denotano una temporanea situazione di matrice continentale o nord-orientale, è pur vero che per avere certezze nel merito è ancora presto. Quello che, invece, sembra essere molto probabile è che l’alta pressione dovrebbe cominciare a cedere nel corso della settimana prossima, a partire dal nord-europa e tendenzialmente verso il mediterraneo. Va altresì detto che già nel corso dei prossimi giorni la medesima configurazione simil omega che posiziona i suoi massimi proprio in mediterraneo dovrebbe rilevare un certo indebolimento e l’effetto di deboli infiltrazioni, prevalentemente del nord-atlantico, ma è altrettanto vero che non dovrebbe trattarsi ancora di un vero e proprio cambiamento. L’alta pressione, infatti, seppur indebolita ed associata a temperature meno elevate, proverà a resistere ancora per qualche giorno. Poi, come detto, il passo dovrebbe essere quello di un cambiamento generale, sostenuto da un rialzo barico meridiano, questa volta in atlantico, proiettato verso l’islanda e potenzialmente in grado di far scendere sul centro europa ed ulteriormente verso meridione, le masse d’aria più fredde di una saccatura dei mari del nord e del nord-europa. E se l’effetto di un tale cambiamento potrà essere quello di un certo ritorno di inverno più o meno fugace, oppure quello di una semplice destabilizzazione con diminuzioni termiche contenute, lo vedremo. Il disegno riferisce la situazione a 500 hPa prevista tra il 2 ed il 3 marzo che mostra ancora il disegno della configurazione anticiclonica, meno marcato di quello attuale ma sempre ben delineato in mediterraneo, mentre la simbologia serve a rappresentare il cambiamento possibile, segnalato a partire dal fine settimana della prima settimana del mese, con il profilo di una isoipsa di riferimento che mostra, in modo chiaro, il cedimento barico in mediterraneo ed il corrispondente rialzo sul nord-atlantico…
Pierangelo Perelli