Editoriali Slider — 27 Marzo 2022

Il medio termine ci racconta di una svolta meteo e della svolta meteo attesa nel segno delle piogge. L’apporto in tal senso ed il grado di recupero idrico e della attenuazione della siccità lo vedremo. Di sicuro il quadro euro-atlantico è destinato a mutare pelle e ad eliminare la persistenza di alte pressioni quale barriera rispetto alle infiltrazioni di aria instabile. Il sub-tropicale diventa vivace in sede oceanica e capace di pilotare una saccatura nord-atlantica che, addirittura, tende a presentarsi con la veste di una vera e propria irruzione. Emblematico il disegno della situazione generale prevista nell’immediato inizio del mese, ancora tipicamente baroclino e caratterizzato dalla classica sacca fredda in quota sulla francia settentrionale e dalla conseguente depressione in corrispondenza della sua ritornante da sud-ovest e disposta sul nostro centro-nord. La medesima circolazione depressionaria, a quel punto e a seguito del suo spostamento dal mediterraneo occidentale a quello centrale, ha già prodotto il peggioramento previsto a 48/72 ore e, tendente a confluire nel polo freddo in quota in rapida discesa (vedi la freccia grande a dx in sovraimpressione), può risultare, nel corso dei primi giorni di aprile, in una configurazione barotropa e con minimo sul golfo ligure, evidentemente foriera di uno strascico di instabilità o di un certo prolungamento di variabilità perturbata. Un contesto questo che può finire per rappresentare un significativo regresso stagionale, oltre che precipitativo anche associato ad apprezzabili cali termici. A seguire il promontorio azzorriano oceanico, pilota dell’irruzione descritta, può far pensare alla possibilità di un blocco destinato a fermare ulteriori o successivi apporti umidi atlantici, ma occorre dire che con un getto che tende a proporre una fisionomia simil split-flow l’ipotesi che la depressione ancora molto a largo in atlantico possa trovare il canale per procedere verso occidente alle basse latitudini o alle latitudini di gibilterra è tutt’altro che esclusa (vedi la freccia grande a sx in sovraimpressione). Così come è molto probabile che, nel lungo termine, lo stesso ramo oceanico del sub-tropicale stenti a riaffermarsi a ridosso del continente e finisca, dunque, per mantenere più o meno aperta la via delle infiltrazioni del nord-atlantico…

Pierangelo Perelli

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