Una franca connotazione occidentale non regge, non riesce ad affermarsi. A metà tra la normale inquietudine della stagione di transizione ed un eccesso di disegni atipici, settembre si congeda nel segno di una affermazione anticiclonica tuttaltro che di segno oceanico. Gli ennesimi affondi in atlantico e una smania di spinte settentrionali in sede continentale puntellano un disegno positivo mediterraneo, in veste di omega e, almeno nella estestica, nel segno del tempo tipico settembrino o di fine estate. Nel corso dei giorni, e di nuovo, le azzorre tenteranno di avanzare, poi, verso oriente, finendo, però, per deviare la traiettoria in direzione della scandinavia. Tra l’omega di cui abbiamo detto e questa avanzata il medio termine dovrebbe essere, come bel tempo, al sicuro o quasi. Poi, e saremo, come dice il disegno, intorno al fine settimana prossimo o all’inizio della settimana successiva,  dovremo fare i conti con l’ennesima evoluzione scand+. Nulla a che vedere con il tempo instabile umido autunnale che viene dall’atlantico, ed invece molto a che fare con disturbi continentali orientali. La linea rossa indica il flusso atlantico deviato verso le alte latitudini, linea e freccia blu indicano la ritornante retrograda che, se incisiva e in diretta influenza, può determinare una fase di matrice invernale, anche se, naturalmente, più nella configurazione barica che nel clima effettivo. Peraltro non sembra che l’influenza della sacca fredda retrograda dell’est possa risultare cosi diretta ed incisiva. Più probabile, a dispetto comunque di una azione orientale fresca e, magari, anche instabile, specie per l’adriatico, che la fase o l’episodio abbiano la vita temporanea dei sistemi retrogradi che muovono rapidi verso occidente per essere richiamati poi dalle sirene di una nuova spinta atlantica…