Il break e i suoi intensi e scontati fenomeni stanno per lasciarci e per fare posto alla configurazione di un sub-tropicale non aggressivo e ben allineato alla legge del grande ovest. Sui fenomeni intensi delle ultime ore c’è ben poco da dire. La dissipazione rapida di una grande quantità di energia non può avvenire se non attraverso lo sviluppo di aree temporalesche in grado di produrre nubifragi, grandinate, temporali forti, downburst e, raramente, persino trombe d’aria. E’ evidente, a ridurre il più possibile i rischi per ambiente e persone, in questi casi, la necessità di rendere l’ambiente meno sensibile e di evitare, se possibile, i fenomeni, anche seguendo previsioni e consigli degli esperti. Il rapido allontanamento verso est dell’azione ciclonica, tuttora in azione, risiede nella stessa logica dell’azione infiltrativa ovest-est, capace di introdurre una nuovo disegno generale della situazione, non più ancorato a spinte meridiane del sub-tropicale ma ad una sua disposizione regolare e relativamente influenzata dal forcing zonale. In questo modo possiamo attenderci un futuro di medio-lungo termine caratterizzato da una estate assai più tipica e normale, determinata dalla classica fascia anticiclonica che bene abbraccia le latitudini medio-basse del mediterraneo e che lascia i suoi settori settentrionali più esposti a moderate infiltrazioni. Lo stesso flusso occidentale appare, infatti, fornito di deboli ondulazioni tali da favorire, sui settori settentrionali appunto, una certa variabilità, nonché temperature non eccessivamente alte. Il disegno identifica la situazione prevista in quota a metà settimana circa mentre linea blu e rossa vogliono rappresentare l’evoluzione di una isoipsa di riferimento. Tutta la rappresentazione rende l’idea del miglioramento deciso ma anche della dinamica ovest-est relativamente ondulata ed associata alla augurabile e non sgradevole estate suddetta…
Pierangelo Perelli