Editoriali Slider — 28 Novembre 2022

L’evoluzione dei prossimi giorni è quella già intravista in precedenza, ancorata ad una certa configurazione invernale che, tuttavia, non sembra poter consolidare una sorta di ponte di weikoff o qualcosa che gli somiglia. Le possibilità che il russo siberiano, in concomitanza di una estensione meridiana non indifferente dell’anticiclone atlantico, possa delineare il corso di un deciso afflusso da oriente o nord-est sui nostri mari risultano pertanto modeste. La depressione prossima, che assume l’identità di una sorta di depressione di parziale chiusura, non mancherà di richiamare aria fredda da levante e di produrre una fase con temperature più basse se non sotto media ma non costituirà neanche la marcata chiusura che prelude ai decisi afflussi continentali. In questo contesto e dal punto di vista degli afflussi continentali è da considerare un promettente jet stream che devia molto verso nord e che riserva una diramazione alle basse latitudini dell’area iberica, ma, nel contempo, è anche da considerare il fatto che, relativamente al medio-lungo termine, tutta la linea tendenziale sembra essere quella di uno spostamento generale del profilo barico verso occidente ad enfatizzare gli affondi oceanici a largo della stessa iberia e, di conseguenza, ad annullare ogni velleità del russo-siberiano e di configurazioni antizonali per le basse latitudini. In questo modo sono da mettere in conto una prima fase, tra fine mese e l’immediato inizio di dicembre, con temperature in linea o sotto media associate ad un certo richiamo freddo da levante ed in un quadro di relative basse pressioni, ed una fase successiva caratterizzata da un ritorno a correnti legate ai quadranti meridionali. Il disegno si riferisce alla situazione generale dei giorni 3/4 dicembre nella quale si possono apprezzare la risalita azzorriana, l’ampio e complesso disegno depressionario in quota ad asse nord-est/sud-ovest che abbraccia buona parte dell’europa e che affonda sino all’atlantico marocchino-iberico, e la figura del russo-siberiano in linea con un flusso deciso di correnti fredde al suolo lungo la fascia centrale del continente. E la simbologia serve a spiegare: con le frecce blu e rosse di media grandezza l’associato profilo dei flussi in quota della media troposfera; con le frecce blu piccole l’azione fredda nei bassi strati del russo-siberiano; con le frecce in sovraimpressione grandi viola tratteggiate l’andamento relativo del jet-stream, ancorato alle due diramazioni sopra indicate; e con le due frecce molto grandi la linea tendenziale del medio o medio-lungo termine che vede il menzionato spostamento generale del quadro barico verso occidente…

Pierangelo Perelli

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