Editoriali — 29 Gennaio 2014

Trovare elementi futuri attinenti ad episodi di freddo o a svolte climatiche, in un inverno che di fasi fredde non ne vuol sapere, è davvero arduo.  Sono in atto le conseguenze di un affondo nord oceanico davvero effimero e davvero avaro, foriero di qualche nevicata sul nord-italia, tuttaltro che meritevole di proclami e di canti d’inverno. Ma sono anche in programmazione rapidi ripristini di vestii semi-autunnali se non di vesti da primissimo inizio di primavera. A trovare qualcosa che cerchi di impedire un tale scempio noi ci proviamo, e, forse, reading ci aiuta. Se altri calcoli, come quello di GFS, sono nettamente a favore del grande ovest alla coriolis, reading prova a dare un minimo di credito all’anticiclone continentale. Il medesimo, in forma più termica che dinamica, si avvale di un territorio russo-siberiano assai freddo e fa bella presenza  su quei territori, ben lontani dai nostri ma non necessariamente così estranei. Se, infatti, rimane più che mai viva la tesi dell’atlantico, in dirittura di fine prima decade si può, quantomeno timidamente, ammettere una seconda possibilità, rappresentata proprio da una maggiore ingerenza continentale in forma di freno all’impeto del grande occidente. Da cui l’evolvere nella direzione di un semi cut-off mediterraneo con richiamo balcanico. Niente di più di una ipotesi e neanche troppo probabile, ma se anche molto lontana da vere svolte freddiste, almeno simpaticamente fuori dal coro…

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Pierangelo Perelli

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