A guardare l’evoluzione generale che si prospetta nel corso dei primi giorni di aprile sembrerebbe che il percorso destinato ad apportare le attese piogge non fosse così problematico. Nella sostanza, e come già detto, andrà maturando un vero e proprio “reverse” euro-atlantico che scompaginerà l’attuale configurazione (simboleggiata dalle due frecce blu e rossa più grandi) ancorata ad una significativa estensione del sub-tropicale ramo africano. Ma è proprio con quest’ultimo che avremo da fare i conti, ancora e proprio in corrispondenza del trend meteo suddetto. Non sto affatto dicendo che le piogge non ci saranno. Di sicuro, infatti, a partire dai giorni pasquali e nel corso della prossima settimana, l’europa occidentale tutta sarà interessata da un affondo nord-atlantico di tutto rispetto, in estensione graduale prima ed in marcato rinforzo dopo. Ma rimangono da sciogliere dubbi relativi alla possibilità che detto affondo possa, quanto meno in parte, essere ostacolato nella sua franca estensione ovest-est in mediterraneo dal medesimo sub-tropicale ramo africano. Va altresì detto che il range tra le possibilità estreme di un guasto deciso in pieno mediterraneo e di un guasto meno deciso e piuttosto confinato ad occidente al limite delle nostre regioni nord-occidentali risulta, previsionalmente ed ipoteticamente, ancora abbastanza ampio. E nulla vieta, per come denotano alcuni modelli, che, effettivamente, una fase assai instabile, soprattutto tra i giorni 5 e 7, possa verificarsi. E’, però, altrettanto da considerare che la medesima destabilizzazione, associata ad affondo su iberia e mediterraneo occidentale, possa assumere la connotazione degli affondi che spendono energia lungo i meridiani piuttosto che in traslazione longitudinale finendo per risultare ciclogenetici lungo una linea sud/nord o sud-ovest/nord-est, semistazionaria o stazionaria, come detto più o meno confinata ad occidente, e, a seconda della posizione effettiva, potenzialmente assai insidiosa, in termini di piogge insistenti, per le regioni da essa interessate. Il disegno descrive la situazione prevista in quota tra il giorno 5 ed il giorno 6 ed è eloquente nell’indicare il deciso affondo lungo la fascia occidentale del continente che muove sospinto dal rialzo barico sino alle latitudini groenlandesi. E’, in tutto e per tutto, assai indicativo di una situazione che dirige nella direzione di una destabilizzazione mediterranea. Ma, come detto, occorre considerare la possibilità, oltre dell’affondo di aria fredda in quota, della non esclusa complementare rimonta in sede balcanica e sul mediterraneo centrale, più o meno stabilizzante sino ad una certa latitudine (frecce più piccole a simbolo delle due azioni complementari in gioco)…
Pierangelo Perelli