Piuttosto che l’arrivo delle tipiche piogge primaverili la stagione progetta ritorni di freddo e regressi stagionali. Si acuisce ulteriormente, tra la fine del mese e l’inizio di aprile, il dinamismo meridiano già ampiamente descritto in precedenza e destinato a determinare, non solo l’instaurarsi di una fase più vivace e variabile, ma addirittura anche contesti di irruzione da pieno inverno. La prossima onda negativa, infatti, con, in un primo tempo, l’atteggiamento della precedente e dell’ingresso da nord-ovest, andrà poi rapidamente maturando come sacca alimentata da aria artica e sostenuta da un significativo rialzo barico a monte, disposto tra l’oceano e l’europa occidentale. In una evoluzione come questa non potranno certo mancare gli elementi di una destabilizzazione generale, ma più che le abbondanti e necessarie precipitazioni saranno le diminuzioni termiche le vere protagoniste. La speranza che, insieme all’irruzione artico-continentale, finiscano per maturare anche delle precipitazioni di un certo valore è legata ai modi precisi con cui le sbuffate fredde del nord europa e dell’europa nord-orientale si muoveranno sul mediterraneo. In linea generale profili di tipo rex-blocking come questo le precipitazioni le offrono maggiormente al centro-sud lasciando il nord all’asciutto, ma occorre anche dire che nel corso della fase fredda considerata il flusso settentrionale potrebbe allargarsi verso ovest in maniera tale da coinvolgere, con gli elementi ciclonici integrati e seppur molto temporaneamente, anche un pò il settentrione ed i suoi settori nord-occidentali, quali settori generalmente più penalizzati dalla siccità. Troppo presto, comunque, per definire i modi con cui dette precipitazioni eventuali si distribuiranno. Maggiormente definibile, in linea generale ed invece, è la configurazione barica e dei flussi che, a partire dal prossimo fine settimana e, soprattutto, dall’inizio della settimana prossima, andrà disegnandosi nelle perfette vesti delle irruzioni artiche più classiche, tra l’artico-marittimo e l’artico-continentale, e destinate a creare una fase di qualche giorno nel segno di una primavera assai anemica o tracciata di elementi semi-invernali. Il disegno si riferisce alla situazione generale prevista intorno ai giorni 2/3 ed inquadra in modo chiaro la rimonta anticiclonica verso nord e nord-est lungo l’europa occidentale e l’azione fredda che, ad impulsi, muove fino nel cuore del mediterraneo dall’europa nord-orientale…
Pierangelo Perelli