Per segni di fine stagione non si intendono affatto segni di sviluppi che decretano la fine dell’estate in modo definitivo. L’estate può ancora fare la sua parte con riprese settembrine di tutto rispetto. Si intendono indicazioni bariche e dinamiche su scala euro-atlantica conformi ad un contesto transizionale, non estraneo a prime avvisaglie di autunno. Mi riferisco, naturalmente, al break in corso, tutt’altro che assimilabile ad una sporadica fase temporalesca; e mi riferisco anche a quanto i modelli prospettano nel lungo termine. Come sappiamo l’analisi del lungo termine esplora solo delle possibilità, delle probabilità, delle ipotesi. Tuttavia è lecito ammetterle e considerarle, specialmente quando, nei vari modelli, si possono individuare elementi di tendenza comuni. Nel caso specifico, ad es., si possono osservare: 1) l’affondo in atto destinato a mantenere un quadro di instabilità euro-mediterraneo per vari giorni; 2) la fisiologica ripresa dell’alta pressione in dirittura del prossimo fine settimana; 3) la tendenza successiva a rimonte anticicloniche in oceano in grado di organizzare nuove minacce nord-atlantiche. Dati per sicuri i primi due step, sugli sviluppi che lo scacchiere barico può avere a distanza di circa una settimana e nel corso della seconda decade del mese, la visione, come è ovvio che sia, tende a diventare ben più sfocata ed incerta, ma è altrettanto vero che, dalla medesima, alcuni elementi di interesse e comuni si possono estrarre. Si possono considerare, in effetti e nella sostanza, un certo rinforzo e rialzo di latitudine del campo barico in oceano e conseguenti forcing nord-atlantici in grado di spingere infiltrazioni in direzione dell’europa sud-occidentale o centro-meridionale. Tra le indicazioni che forniscono modelli come ECMWF e GFS sussiste, peraltro, una certa differenza, ma le mosse sopra descritte le raccontano, in qualche modo, entrambi. ECMWF vede un quadro complesso che contempla una divaricazione del flusso atlantico con ramo retrogrado destinato a temporaneo cut-off ad ovest dell’iberia e ramo in moto nord-ovest/sud-est sull’europa centrale (vedi disegno della situazione prevista ad inizio settimana 7 settembre); GFS non contempla il ramo retrogrado e vede, di conseguenza, una più franca e decisa azione infiltrativa nord ovest/sud-est ben destinata anche al mediterraneo (vedi la differenza tra i profili di una isoipsa di riferimento segnalata dalla simbologia delle due linee/freccia). Una differenza del genere potrebbe anche essere vista come notevole e destinata a sviluppi praticamente opposti, ma, nel caso specifico, l’affondo iberico, al momento, non appare come uno di quegli affondi che promettono situazioni di blocco e di rimonte sub-tropicali durature, ma appare, invece, come uno di quegli affondi che fanno parte di un quadro generale di pressioni nord-atlantiche a largo raggio…
Pierangelo Perelli