Editoriali — 31 Gennaio 2014
In un gennaio che somiglia al più classico dei novembre c’è spazio anche per le belle piogge autunnali, ovvero quelle abbondanti che approfittano del degrado ambientale per provocare inondazioni in piena libertà. La figura dei colori, delle linee continue e delle frecce grandi disegna la situazione attuale, e mostra la ampia saccatura in affondo fino sul nord-africa. Se il jet stream, compatto, delinea una tale curvatura, …il flusso umido sciroccale che risale da quelle terre e lungo il mediterraneo risulta alquanto stazionario ed associato ad una ondulazione lungo i meridiani foriera di frontogenesi e di precipitazioni durature. La porta dell’est, in questo modo, è dinamicamente bloccata ed il freddo legato all’anticiclone termico continentale interessa territori alquanto distanti e se ne scende verso l’europa sud-orientale. Noi, al contrario, risentiamo del caldo respiro meridionale che risale lungo il profilo dell’onda positiva dinamica che funge da barriera, appunto. Mentre, intanto, si cominciano ad analizzare sofferte manovre di stratwarming e di VPS split, sempre stimolanti in relazione alla loro relativa influenza troposferica e al loro altrettanto relativo effetto concausale in azioni di grandi eventi freddi, occorre considerare che il prossimo seguito della stagione non fa intravedere alcuna vera svolta e, piuttosto, il proseguimento di questo regime mediamente occidentale e più o meno variabile o perturbato. Per intravedere, nella modellistica, qualcosa di differente occorre andare alla metà del mese, e considerare quella ipotesi, peraltro piuttosto remota, già indicata in precedenti analisi, di una influenza più diretta da parte dell’anticiclone freddo dell’est. La realizzazione di un tale scenario è legata alla classica frammentazione del getto, in cui si sviluppa un corso occidentale delle basse latitudini in direzione dell’egeo ed un corso che risale verso nord-est. Le piccole frecce e le linee trateggiate vogliono descrivere proprio questa possibilità, nella quale può risultare favorito il concretizzarsi di una cella scandinava con corridoio depressionario alle basse latitudini ed apertura della porta dell’est. Mi piace considerarla questa ipotesi perché i modelli, sia pur con alternanza, la fanno vedere e poi perché non è certo fantascienza, tuttaltro…