Si conferma la tendenza nella direzione di un incremento dell’indice zonale e di un allineamento del jet stream. Il sistema ciclonico, ben strutturato ed in azione su europa e mediterraneo fa da preambolo a detta modifica sostanziale della configurazione euro-oceanica, nel segno della scomparsa di freni o blocchi al flusso occidentale. Sistemi organizzati e caratterizzati da affondi di rilievo come quello in atto non sono così rapidi e spostarsi verso levante e, per effetto della loro natura meridiana nonché vorticosa, tendono invece ad attardarsi e ad offrire uno strascico di instabilità se non di ulteriore frontogenesi. E’ comunque destino che nell’arco di 48/72 ore tutto si risolva e maturi verso un profilo più lineare ed occidentale. Il disegno della situazione prevista in quota intorno ai giorni 3/4 denota detta evoluzione e mostra, nel contempo, le possibilità di una depressione delle basse latitudini, tuttavia non destinata ad effetti di particolare rilievo. La stessa depressione, oltremodo, altro non è che l’espressione di un flusso occidentale delle basse latitudini capace di produrre un effetto tunnel e, a sua volta, rappresentazione del contesto generale proiettato verso disegni ovest-est con assenza di freni o blocchi. Dalla linea delle frecce blu a quella delle frecce viola corre l’evoluzione di una isoipsa di riferimento che va dai giorni 3/4 ai giorni 6/7 e che stabilisce, appunto, quando descritto. Ecco che possiamo mettere in conto un andamento dei prossimi giorni caratterizzato dal passaggio da un tempo perturbato ad un tempo variabile, a metà tra il tempo stabile primaverile e quello più interessato da transiti nuvolosi. In direzione di fine decade è poi da vedere tra le possibilità di un quadro ad onde più ampie e più o meno mobili, con l’onda positiva a largo destinata a caratterizzarsi come onda pre-frontale aperta all’ingresso di una nuova saccatura oppure come onda più o meno un pò frenante…
Pierangelo Perelli