Editoriali — 25 Giugno 2013

L’estate nei prossimi giorni potrebbe prendersi davvero una pausa, prima di ripresentarsi nuovamente durante la prima decade di Luglio, accompagnata dall’ingresso dell’anticiclone delle Azzorre sul Mediterraneo. Per il momento sono le anomalie presenti nella media troposfera a determinare un andamento piuttosto ondulato del “getto polare” lungo le medie e alte latitudini dell’emisfero boreale, con particolare riferimento per l’area nord atlantica. Attualmente lo scenario barico sull’area euro/atlantico è dominato dallo sviluppo e l’ulteriore approfondimento di una depressione, colma di aria molto fredda in quota, sullo Stretto di Davis, fra la costa orientale canadese e quella sud-occidentale groenlandese. La formazione di questo ciclone extratropicale a carattere freddo, in spostamento verso le coste della Groenlandia meridionale, entro le prossime 24-36 ore favorirà un ulteriore intensificazione del promontorio anticiclonico azzorriano sull’Atlantico centrale, con il successivo sviluppo dell’asse principale della struttura anticiclonica a ridosso dei 10° di longitudine ovest.Da domani la profonda depressione, spostandosi verso le coste della Groenlandia meridionale, accentuerà una nuova pulsazione dinamica dell’anticiclone delle Azzorre sul vicino Atlantico, contribuendo ad irrobustirlo, con massimi di geopotenziale in quota piuttosto elevati a largo del Portogallo, Spagna settentrionale, Francia ed Irlanda. Al tempo stesso, la traslazione verso levate della profonda circolazione depressionaria davanti la costa della Groenlandia meridionale, determinerà l’inasprimento del “gradiente barico orizzontale” lungo il bordo ascendente del promontorio anticiclonico oceanico, con una conseguente netta intensificazione della ventilazione da SO e O-SO sul margine occidentale e settentrionale della struttura anticiclonica. Questo rinvigorimento della ventilazione, da SO e O-SO, sul lato occidentale e settentrionale del promontorio anticiclonico, provocherà l’erosione di una parte della struttura anticiclonica, agevolando la ripresa del flusso perturbato principale attorno i 49° 50° di latitudine nord. Il rinforzo temporaneo del “getto polare” alle medie e alte latitudini produrrà un taglio effettivo all’ampia saccatura distesa verso i territori dell’Europa centrale, accelerando il processo di “CUT-OFF” della stessa, con l’isolamento di un vortice depressionario troposferico, a carattere chiuso, posizionato fra il sud della Danimarca e la Germania settentrionale.

111800230–60d351a9-d14c-4e82-8e0f-6e28fd1e71c9Da giovedì tale “CUT-OFF” appena isolato dal flusso perturbato principale, che al contempo si sarà stabilizzato fra il nord Atlantico e la penisola Scandinava, tenderà a stazionare a lungo sopra i paesi della Mitteleuropa, visto che proprio sopra i cieli dell’Europa centrale la circolazione aerea subirà un considerevole rallentamento, risultando alquanto lasca. Questo rallentamento della circolazione atmosferica alle quote superiori della troposfera determinerà a sua volta l’avvento di una nuova configurazione di blocco, l’ennesima in questo capriccioso 2013, che renderà semi/stazionario il “CUT-OFF” isolato sull’Europa centrale, anche a margine dello sviluppo di un poderoso blocco anticiclonico sub-tropicale sulla Russia europea, che impedirà la naturale evoluzione verso levante della struttura ciclonica, la quale sarà destinata ad apportare piogge continue, rovesci e temporali sulle medesime aree, coinvolgendo dal weekend in modo più diretto anche l’Italia e parte dell’area centrale del Mediterraneo, con una fase destabilizzante condita da rovesci e temporali sparsi, dapprima al nord e successivamente anche sulle regioni centrali e parte del sud peninsulare. Difatti questo brusco rallentamento circolatorio nell’alta troposfera approfondirà l’affondo di una estesa saccatura, in grado di penetrare in modo deciso fin sul bacino centrale del Mediterraneo, con l’apporto, lungo il suo ramo discendente, di masse d’aria più fredde in quota che scorreranno sopra l’aria calda preesistente nei bassi strati, incrementando il “gradiente termico verticale” e incentivando lo scoppio dell’instabilità convettiva, specie durante le ore centrali del giorno, lungo le terre emerse e le aree montuose interne, dove si potranno formare fenomeni temporaleschi particolrmente intensi e ben alimentati dai forti contrasti termici indotti dalla vasta circolazione depressionaria stagnante sull’Europa centrale.
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