Passo avanti negli impegni per la lotta al riscaldamento del Pianeta. I governi dei 195 Paesi della Convenzione dell’Onu sui cambiamenti climatici, a conclusione della sessione di lavori di dieci giorni a Bonn, hanno detto di voler puntare ad un contenuto forte dell’accordo atteso a Parigi nel 2015 e hanno annunciato di voler preparare una bozza entro un mese, quindi prima della prossima sessione di lavori a Bonn in ottobre, e che sarà portata a Lima in dicembre per la Conferenza mondiale (Cop 20).
Cauto ottimismo per questo risultato da parte del Climate Action Network (Can) – la rete mondiale di oltre 900 Organizzazioni non governative (Ong) – secondo cui i lavori a Bonn sono stati “costruttivi” anche se “non c’e’ ancora molto sul tavolo”. Più di 60 paesi hanno espresso sostegno per una riduzione graduale dell’inquinamento da carbonio e fra i ‘grandi inquinatori’ Stati Uniti e Cina hanno dato forti segnali politici di azioni per il clima, annunciando l’intenzione di ridurre le emissioni e nuovi piani per aumentare l’energia rinnovabile. L’accordo che dovrà essere siglato a Parigi l’anno prossimo ed entrare in vigore nel 2020 punta all’impegno a limitare entro due gradi centigradi il riscaldamento globale dimezzando le emissioni di gas a effetto serra entro il 2050. Nel comunicato conclusivo dell’Unfccc (United nation framework convention on climate change) si rileva che crescono le iniziative da parte delle città e che c’è una migliore gestione del territorio, elementi che mostrano un percorso verso un futuro senza carbone.
Martin Kaiser, responsabile internazionale delle politiche sul clima di Greenpeace ha commentato che “è una vera e propria rivoluzione che quasi un terzo dei governi mondiali riconosca che dobbiamo passare dai combustibili fossili all’energia pulita nell’arco di una generazione. I governi possono e devono agire ora a livello nazionale e internazionale per la grande trasformazione, per passare all’energia pulita”.
Secondo la rete di Ong, “tocca ai capi di governo intervenire e fare quelle scelte difficili che i negoziatori non possono fare. Al vertice sul clima convocato dal Segretario generale dell’Onu in settembre, i capi di governo possono implementare nuovi piani per le energie rinnovabili e bloccare i contributi per il finanziamento del carbone”. Un ulteriore impegno per costruire l’accordo di Parigi si vedrà se i leader dei Paesi più ricchi manterranno la promessa di mettere più soldi sul tavolo per aiutare i Paesi più poveri nell’azione sul clima, presentando i propri contributi all’accordo di Parigi entro il prossimo marzo.
Tasneem Essop, responsabile della delegazione del Wwf all’Unfccc, ha ricordato che “Nelson Mandela una volta ha detto, ‘sembra sempre impossibile, finché non è fatto’. Dobbiamo mantenere l’attenzione sul periodo pre-2020 e colmare il divario crescente tra le azioni già messe in campo dai Paesi e quello di cui abbiamo bisogno. Sullo slancio che abbiamo visto qui a Bonn, dobbiamo costruire per avere un esito positivo a Lima”.
Ansa.it