Dando adito a quelle che sono le previsioni odierne relative al lungo termine, la fase attuale di venti settentrionali ed orientali che terranno sotto scacco la penisola italiana per gran parte della settimana, potrebbero esaurirsi già entro la seconda decade del mese. La tenuta degli anticicloni sulle alte latitudini europee non pare infatti essere particolarmente efficace e questo trova risposta nello scarso apporto d’aria calda verso le latitudini nord-europee.
Le perturbazioni atlantiche torneranno a visitare la penisola?
Il modello americano, pur nella sua visione ancora incerta su come andranno realmente gli eventi, pone risalto ad un graduale abbassamento della pressione e del campo geopotenziale già sul finire della settimana corrente a partire dai settori nord-occidentali europei. In buona sostanza dal prossimo fine settimana ( sabato 6 – domenica 7 ) l’aria più fresca dall’oceano inizierebbe lentamente ma inesorabilmente il processo di erosione a carico dell’anticiclone che andrebbe a piallarsi sul Mediterraneo.
La fine dell’anticiclone sull’Europa settentrionale.
A dare manforte a questo lento processo di smantellamento, la presenza di alcune falle nell’alta pressione. Potremo definirle “lacune bariche” presenti all’interno del tessuto dell’anticiclone, queste aree a più basso geopotenziale sarebbero provocate dalla circolazione residua di venti orientali che caratterizzeranno la settimana corrente. I venti freschi provenienti dal nord-est Europa sarebbero in grado di estirpare parzialmente la radice calda dell’anticiclone.
In buona sostanza stiamo parlando dell’effetto contrario che caratterizza una depressione che va in cut-off, cioè una circolazione di bassa pressione morente perche non più alimentata dall’aria fredda proveniente dalle latitudini polari. Allo stesso modo, una zona d’alta pressione posta sul nord-Europa, smette d’essere alimentata dall’aria calda subtropicale. Il risultato finale è la formazione di un cut-off anticiclonico, cioè una “bolla” d’aria più calda ormai circondata da masse d’aria fresche, destinata irrimediabilmente ad essere riassorbita dall’atmosfera senza lasciare traccia di sè.
A grandi linee questa evoluzione pare essere confermata anche dal centro di calcolo europeo (modello ECMWF) il quale pone un cambio di guardia con la definitiva attenuazione del regime instabile orientale a favore di quello occidentale entro mercoledì 10 e giovedì 11 settembre. Il nuovo cambio di guardia tra un tipo di circolazione e quello successivo, sarebbe testimoniato da un nuovo aumento delle temperature che si farebbe sentire sulle regioni di mezzogiorno, laddove andrebbero a manifestarsi i richiami caldi prefrontali, agevolati nella loro risalita dalla circolazione di venti tendente a divenire sud-occidentale.
E se invece vincesse l’alta pressione?
Il ripristino di una circolazione tendenzialmente oceanica, non sempre significa avere a che fare con tempo instabile e perturbato. Se il flusso zonale restasse isolato a latitudini più elevate, l’Italia potrebbe addirittura incorrere in una zona d’alta pressione dal sapore estivo anche nel cuore di settembre, stante il corposo richiamo di correnti miti di estrazione mediterranea.
Fonte: Meteolive.it