Editoriali — 12 Settembre 2014

L’estate climatologica, che va dal 1 giugno al 31 agosto, è terminata da poco. La percezione diffusa è che sia stata eccezionalmente fresca ed eccezionalmente perturbata.

Sul fatto che sia stata molto perturbata i climatologi sono concordi, mentre sul fatto che sia stata molto fresca un po’ meno. Perchè?
La maggior parte delle statistiche in climatologia vengono fatte rispetto a periodi di riferimento trentennali e la climatologia che noi oggi utilizziamo è quella relativa al periodo 1971-2000. Con questo riferimento, l’estate “tipica” che emerge è quella degli anni ’70, ’80 o ’90, mentre le “calde” estati che abbiamo vissuto in particolare negli ultimi 15 anni non rientrano nel “pacchetto” oggi utilizzato per definire la climatologia.
Da qui il “disaccordo”: l’estate 2014 dalle nostre parti è stata “in media” se ci riferiamo al periodo 1971-2000 (o leggermente sotto alla media se ci riferiamo al periodo 1981-2010), ma non eccezionalmente fresca! D’altro canto ha ragione anche l’opinione pubblica, che avendo una memoria storica più limitata (10-15 anni) e quindi influenzata dalle calde estati dal 2000 in poi, ritiene questa estate eccezionalmente fresca.

Estate 2014: principali caratteristiche

Prima di procedere, suggeriamo di consultare la legenda delle anomalie termiche e pluviometriche, che illustra cosa si intende dal punto di vista climatologico con i termini “in media”, “sopra la media” eccetera.

Temperature

Abbiamo preso in esame i dati di Firenze, Arezzo, Grosseto e Pisa, località che afferiscono a zone climaticamente diverse e che possono essere considerate rappresentative per l’intera regione. Da un lato abbiamo infatti Firenze e Arezzo con caratteristiche termiche tipiche delle località di fondovalle dell’interno, dall’altro Pisa e Grosseto che risentono maggiormente della vicinanza del mare.

Se ci riferiamo al periodo 1971-2000, l’estate 2014 è risultata, per le 4 località prese in esame, in media (+0.2 gradi). Se andiamo a vedere quello che è successo mese per mese, giugno ha fatto registrare una anomalia di +1.7 gradi (più caldo della norma), luglio e agosto anomalie rispettivamente di -0.5 gradi e -0.6 gradi. Relativamente alle estati 1971-2000, Firenze è stata più fresca di 0.1 gradi (nella media quindi rispetto alla legenda riportata sopra), Pisa esattamente in media, Arezzo e Grosseto più calde rispettivamente di 0.3 gradi e 0.5 gradi. Queste piccole differenze tra le località poste sulle zone settentrionali della Toscana (come Firenze e Pisa) e quelle più a sud (Arezzo e Grosseto) sono probabilmente legate al fatto che essendo stato il flusso perturbato atlantico più attivo sul nord Italia, questo ha favorito un gradiente termico latitudinale.

Le cose cambiano decisamente se consideriamo le ultime 25 estati dal 1990 in poi.  L’estate 2014 risulta la quarta più fresca di questo periodo (più fresche solo le estati del 1995, 1996 e 1992), più “fresca” rispetto alle ultime 25 estati di quasi un grado.​

Se consideriamo le ultime 15 estati, l’estate 2014 è stata più “fresca” di più di un grado.

La tabella di seguito riassume le anomalie termiche dell’estate 2014:

TEMPERATURA Rispetto alle estati
1971-2000
Rispetto alle estati
1990-2014
Rispetto alle estati 2000-2014
Arezzo  + 0.3 C°  – 1.0 C° – 1.3 C°
Firenze  – 0.1 C°  – 0.9 C° – 1.1 C°
Grosseto + 0.5 C° – 0.5 C° – 0.9 C°
Pisa 0.0 – 0.9 °C – 1.1 °C
Totale + 0.2 C° – 0.2 C° – 1.1 C°
La figura seguente mostra l’andamento delle estati che vanno dal 1955 ad oggi. E’ dal 1996 che non si verificava una estate così fresca.

Ondate di calore

Una “sola” ondata di calore (7-14 giugno), comunque molto intensa, ha caratterizzato l’estate 2014.
Poiché esistono diverse definizioni di “ondata di calore”, riportiamo a seguito quella adottata dal LaMMA in questo contesto:
  • ondata di calore:  se la temperatura media giornaliera supera di almeno una deviazione standard la temperatura media climatologica di riferimento per almeno 7 giorni consecutivi.
  • breve ondata di calore: se tali condizioni si verificano da un minimo di 3 fino ad un massimo di 6 giorni consecutivi.
Per esempio, volendo calcolare il valore soglia del 1 Giugno in una certa località basta calcolare la media delle 30 temperature medie del 1 Giugno nei 30 anni di riferimento e la deviazione standard delle 30 temperature medie del 1 Giugno. Successivamente basta costruirsi la variabile somma (temperatura media delle medie del 1 Giugno + deviazione standard delle medie del 1 Giugno). A questo punto, quando la temperatura media supera per almeno 7 giorni consecutivi questi valori-soglia, possiamo parlare di ondata di calore.
Ricordiamo che le ondate di calore sono una caratteristica delle ultime estati (dagli anni novanta in poi). Se infatti prendiamo come riferimento il periodo 1971-2000, queste si verificavano solo una volta ogni 3 anni.
Nel grafico seguente si mette a confronto il numero medio di ondate di calore e ondate di calore di breve durata nei periodi 1971-2000, 1981-2010, 1990-2014, 2000-2014 e 2014; quello che emerge è che negli ultimi anni il verificarsi di ondate di calore è più che raddoppiato.

Poiché possono verificarsi anche ondate di calore decisamente più durature di 7 giorni indicati nella definizione di ondata di calore, abbiamo ritenuto opportuno calcolare anche il numero di giorni critici di caldo ed anche il massimo numero di giorni critici consecutivi di caldo nelle diverse estati.
La figura seguente mostra l’andamento del numero di “giorni critici di caldo” ed il confronto tra i periodi 1971-2000, 1981-2010, 1990-2014, 2000-2014 e 2014.

Si noti come negli ultimi anni il numero di “giorni critici di caldo” in estate sia praticamente raddoppiato. Ciò vuol dire che, se “prima” in Toscana mediamente 15 giorni dei circa 90 giorni estivi facevano registrare temperature molto elevate, nelle “estati di oggi” 30 giorni fanno registrare temperature molto elevate. In questa ultima estate è come se fossimo ritornati momentaneamente indietro nel tempo di 30 anni.

Piogge

Dal punto di vista pluviometrico, possiamo tranquillamente affermarlo, questa estate è stata eccezionale, sia per quanto riguarda i cumulati di pioggia, che per quanto riguarda il numero di giorni di pioggia.
Ricordiamo che per la valutazione delle piogge è più giusto riferirsi al numero di giorni di pioggia piuttosto che ai cumulati osservati, in quanto rispecchiano meglio il numero di impulsi perturbati che sono transitati  (in primavera ed estate le precipitazioni sono a prevalente carattere temporalesco con quantitativi e distribuzione spaziale alquanto disomogenea e irregolare). Al risultato di una estate così piovosa ha contribuito soprattutto il mese di luglio, più piovoso di un normale mese di novembre (vedi approfondimento: http://www.lamma.rete.toscana.it/news/luglio-pioggia-un-giorno-su-tre).
Per quanto riguarda il numero dei giorni di pioggia, l’estate 2014 si colloca al secondo posto dietro all’estate del 1992 (molto piovosa anche l’ estate 2002) dal 1955 ad oggi.
La figura seguente mostra l’andamento nel tempo del numero dei giorni di pioggia estivi dal 1955 al 2014.
Parlando invece di cumulati di pioggia (considerando sempre una media dei 10 capoluoghi) addirittura questa estate risulta la più piovosa della serie.

Previsioni stagionali: un commento a posteriori

Le previsioni relative al trimestre estivo rilasciate a maggio 2014 (disponibili nel documento in pdf) parlavano di una estate “caratterizzata, sulle regioni centro-settentrionali, da ondate di calore di matrice africana meno persistenti e inferiori in numero rispetto agli ultimi 10-15 anni e da precipitazioni nella norma, o leggermente superiori nel mese di agosto”. Si delineava, quindi, una estate caratterizzata complessivamente da anomalie di temperatura intorno a +0.5 °C e precipitazioni (giorni di pioggia) nel complesso in media rispetto alla nostra climatologia di riferimento 1971-2000.

I dati osservati ci parlano di una anomalia di temperatura complessivamente intorno a +0.2 °C e di giorni di pioggia leggermente sopra media (giugno e agosto in media e luglio decisamente sopra la media). Nel complesso, quindi, tale previsione, emessa in maggio e poi confermata a giugno e luglio, è risultata piuttosto soddisfacente, soprattutto considerando l’eccezionalità delle piogge del mese di luglio (il più piovoso da almeno 80 anni in alcune zone della Toscana); prevedere un estremo climatico in una distribuzione statistica è praticamente impossibile
Fonte: lamma Toscana

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