Meteo Didattica — 19 Settembre 2014

Cerchiamo di capire i motivi di tanta violenza su zone che sono state lungamente interessate da periodi secchi e oltremodo miti.

La Toscana: una regione che spesso ha sofferto in modo particolare di una siccità cronica, che ha aspettato con ansia le prime gocce di pioggia e che altrettanto spesso si trova gravemente alluvionata. La domanda sembra retorica ma non troppo, e inoltre il quesito può anche porsi su molte altre zone d’Italia: perchè così tanta acqua tutta insieme? la situazione è molto complessa e va ricercata in primo luogo negli accesi contrasti che si istaurano nella stagione autunnale tra le masse d’aria che provengono da diverse latitudinii.

I nubifragi che si verificano spesso in Toscana come anche in Veneto, o sull’Umbria piuttosto che sul Lazio o nelle Marche, sono eventi di portata eccezionale? La risposta è no. Si tratta di fenomeni molto violenti e fortunatamente anche piuttosto infrequenti, ma comunque appartenenti al clima autunnale della nostra Penisola. Tali eventi, in ogni caso, sono il prodotto finale di una serie di fattori circolatori concomitanti che hanno lavorato d’equipe intrecciandosi tra loro in modo sinergico.

Solitamente tali eventi scaturiscono da una classica depressione autunnale: caratteristiche tipiche sono la forma allungata in senso meridiano e l’asse inclinato negativamente (da nord-ovest verso sud-est). Questo tipo di configurazione mette in moto immani quantitativi di energia e di umidità a scala sinottica. Poi si aggiungono altre forzanti locali, come orografia e temperature del mare.

Altra domanda d’obbligo: se l’estate passasse sempre come quest’anno in modo meno esasperato, cioè meno caldo e i nostri mari non avessero ancora in grembo temperature al di sopra delle medie, accadrebbe ugualmente tutto questo? La risposta è in parte ancora affermativa. Il fenomeno estremo ha sempre fatto parte del nostro clima, è la frequenza che statisticamente è aumentata, anche a causa di stagioni estive più severe in termini di caldo.

Recenti studi hanno permesso di provare che nel corso dei fenomeni temporaleschi più violenti, o comunque nei casi di precipitazioni di tipo anche alluvionale, il vortice responsabile del maltempo presenta in alta quota una importante anomalia della tropopausa. Si tratta di un evidente abbassamento della stessa, con penetrazione di aria estremamente secca di origine stratosferica ad opera della Corrente a Getto, al di sopra delle correnti molto umide sottostanti (vedi figura in alto).

Le masse nuvolose inserite nel vortice di bassa pressione che si viene così a creare tendono a svilupparsi sia in orizzontale, per via dei processi frontogenetici (nascita delle perturbazioni, precipitazioni avvettive), sia in verticale, per via dei processi d’instabilità convettiva (nascita di temporali, precipitazioni convettive). La sommatoria di entrambi i processi e il loro perdurare per motivi sinottici od orografici su aree fortemente urbanizzate (leggi Italia), è fonte dei funesti episodi alluvionali che quasi ogni autunno ci troviamo nostro malgrado a dover fronteggiare.

Autore : Luca Angelini, adattamento di Alessio Grosso
Fonte: meteolive.leonardo.it__051189___1

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